A poche ore dall’apertura ufficiale del G20 di Seul, un accordo tra i Grandi resta ancora lontano. Almeno per quanto riguarda i punti chiave: la questione dei cambi e quella degli squilibri delle bilance commerciali. Qualche progresso nel confronto preliminare degli sherpa – chiamati a mettere a punto la bozza di comunicato finale da sottoporre ai leader – è stato fatto. Ma, riferisce una fonte della presidenza coreana, i passi avanti compiuti riguardano solo le questioni «meno controverse, come la riforma del Fondo Monetario internazionale» e l’atteso via libera al piano Draghi per la finanza. Sulle questioni riguardanti la politica monetaria e quella commerciale – spiega Kim Yoon-kyung, portavoce coreano – «il gap invece resta» perchè le posizioni erano così «distanti» da non permettere agli sherpa di raggiungere un’accordo: siamo di fronte a «posizioni parallele». In una Seul blindata – con una manifestazione prevista nel pomeriggio cui sono attese 50 mila persone – è arrivato stamattina anche il premier italiano Silvio Berlusconi, accompagnato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Con la testa rivolta a Roma e alla difficile situazione politica interna, ma con un messaggio forte al G20: fermare le speculazioni dei mercati, prime tra tutte quelle sulle materie prime. Già da ieri è, invece, nella capitale coreana il governatore di Bankitalia Mario Draghi, nella sua veste di presidente del Financial Stability Board in una lettera ai leader del G20 ha dichiarato: «La piena e coerente attuazione a livello internazionale delle riforme sulle quali è stato raggiunto un accordo sarà essenziale perchè esse abbiano l’impatto desiderato sulla stabilità finanziaria globale». Il programma di riforma presentato al vertice di Washington, ricorda, «era necessariamente ambizioso e prevedeva scadenze impegnative. Stimolati dal vostro sostegno e dalla vostra determinazione, grazie anche ad un livello senza precedenti di cooperazione internazionale, le riforme principali sono state elaborate nei tempi previsti». Il processo di attuazione a livello nazionale e regionale «è a buon punto, come mostrato in dettaglio nei rapporti che vi sono stati sottoposti». Ma, avverte Draghi, «molto ancora rimane da fare; il vostro forte e continuo sostegno sarà necessario per portare a termine i cambiamenti richiesti a livello legislativo e regolamentare. Con la vostra approvazione – prosegue Draghi all’indirizzo dei leader del G20 – procederemo ad attuare il quadro d’azione. Esso richiederà riforme giuridiche in molti dei nostri paesi in modo tale che la risoluzione delle istituzioni finanziarie non comporti perdite per i contribuenti, proteggendo nel contempo le funzioni economiche vitali tramite meccanismi che permettano agli azionisti, e ai creditori privilegiati e non, di assorbire le perdite in base all’ordine di ‘privilegiò». Nell’azione di miglioramento dei nostri regimi di risoluzione, insiste Draghi, «dovremo creare le premesse giuridiche e raggiungere un livello di armonizzazione giuridica che permettano la rapida ed efficiente risoluzione delle operazioni globali di una Sifi (Systematically Important Financial Institutions)». Ciò, aggiunge il presidente del Fsb, «richiederà , per le autorità nazionali incaricate, chiarezza dei mandati e la capacità giuridica di cooperare e scambiare le informazioni necessarie per un’efficace azione di ripristino e risoluzione, eliminando le disposizioni nazionali che potrebbero ostacolare una risoluzione equa a livello internazionale». Intanto, stasera i Big faranno un primo giro di tavolo sulla situazione economica ed il sistema della regole. Per poi proseguire i lavori domani mattina nella prima sessione plenaria della giornata. Nel corso della colazione di domani, invece, il tema sarà allargato al commercio e i cambiamenti climatici con particolare attenzione alla crescita sostenibile. Nel pomeriggio invece è in programma un altra sessione plenaria sulla riforma delle regole della finanza, l’energia, al termine della quale sarà adottata la dichiarazione finale dei Grandi, illustrata nel corso di una conferenza stampa. Oggi, intanto, a Seul si riunisce anche il B20 – il tradizionale appuntamento degli imprenditori dei Grandi – che vede presenti, per l’Italia, i vertici di Enel e Eni.