Partirà domani l’esame alla Camera della Legge di Stabilità. In primo piano la proroga del bonus del 55% sulle riqualificazioni energetiche degli edifici. Proroga caldeggiata da più parti politiche e che, nello scorso fine settimana, era stata garantita anche dal presidente della Commissione bilancio, Giorgetti il quale aveva clamato gli animi assicurando il rientro dell’emendamento all’interno del provvedimento. Conferme vengo anche dal vice ministro all’Economia, Giuseppe Vegas, in Commissione Bilancio che oggi dichiara: “Il Governo si riserva di definire una norma in materia. Faremo una riflessione da qui all’Aula per presentare un emendamento”. In merito si è espressa anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. “Noi abbiamo chiesto due cose: la proroga dell’eco bonus, che è molto importante, e il rifinanziamento del credito di imposta per la ricerca. Queste cose non ci sono nella Finanziaria. Chiederemo quindi che nel Milleproroghe ci sia qualche intervento per lo sviluppo”. Intanto la battaglia sugli emendamenti si sposta sul fronte del volontariato e sulla possibilità di decurtare il 5Xmille del 75%. Un «attacco al volontariato» e una «provocazione inaccettabile»: così la Convol (conferenza delle associazioni e federazioni di volontariato) e l’Auser e commentano la proposta contenuta nel maxiemendamento al disegno di legge di stabilità, che «di fatto riduce a 100 milioni di euro il gettito del 5 per mille, che invece per lo scorso anno era di 400 milioni, operando così un taglio del 75% circa». «Un ulteriore attacco alle attività e ai servizi resi dal volontariato ai più deboli e bisognosi – afferma Emma Cavallaro, presidente nazionale della Convol – che di fatto penalizza gravemente uno strumento di sostegno che deriva solamente da una libera scelta dei cittadini italiani». Per il presidente dell’Auser, Michele Mangano, «ancora una volta il Governo ha messo a segno una manovra economica che non contiene nessun provvedimento che aiuta il Paese a uscire dalla crisi in cui si trova». E il taglio alle risorse per il 5 per mille «rappresenta un attacco alle associazioni di volontariato, che rischiano seriamente di non poter più aiutare i cittadini più bisognosi del nostro Paese. Questa scelta rappresenta anche una vera e propria provocazione per tutto il terzo settore». L’Auser invita pertanto tutte le forze politiche e sociali responsabili a fare le dovute pressioni a livello parlamentare, affinch‚ vi sia un emendamento che ripristini il finanziamento per le associazioni di volontariato in Italia. Sulla questione si è espresso anche il leader di Emergency, Gino Strada. Il tetto di 100 milioni di euro del «5 per mille» per la ricerca e gli aiuti umanitari «è una decisione-truffa. Sarebbe un bel gesto che prima di andarsene tutti a casa se la rimangino». È la posizione del fondatore di Emergency. «Il nostro parlamento – ha affermato – brulica di corrotti, condannati con sentenza definitiva, truffatori, sporcaccioni e voltagabbana, evasori fiscali, tutti nemici spietati di ogni idea democratica, crudelmente insensibili ai bisogni ed ai problemi dei più poveri. È allora ‘normalè che stanzino fondi per le armi o per le scuole private sottraendoli a quelli della ricerca e per gli aiuti». «Non mi aspetto certo – ha aggiunto il medico secondo quanto si apprende da Emergency – una sensibilità sociale e una mentalità aperta ed intelligente dai signori della politica. Riescono però a capire che tagliare i fondi per gli aiuti umanitari significa in molti casi negare possibilità di sopravvivenza? E che tagliare i fondi alla ricerca significa tra l’altro castrare l’Italia?». «Credo proprio di no – ha osservato Strada – Ma la questione del tetto del 5 per mille è molto grave perchè è un segno della mentalità autoritaria di questi politici e della loro incoerenza». Su questa vicenda, «i cittadini hanno una libertà condizionata, un vero e proprio insulto alla libertà di scelta dei cittadini, all’esercizio dei diritti».