Contributi editoria: l’erogazione si basa sul rapporto tra copie vendute e distribuite

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il regolamento che semplifica e riordina la disciplina e le procedure di erogazione dei contributi diretti e indiretti all’editoria. Fine del principio dei “diritti soggettivi”: il regolamento tende a premiare i giornali che arrivano effettivamente nelle edicole, eliminando dal calcolo le copie vendute in blocco e quelle attraverso lo strillonaggio. Altro obiettivo, premiare le imprese giornalistiche che hanno un numero minimo di dipendenti. Il regolamento contiene altre disposizioni per favorire e tutelare l’occupazione nel settore giornalistico: le cooperative editrici potranno infatti percepire i contributi solo nel caso in cui siano composte in prevalenza da giornalisti e la maggioranza dei soci sia titolare di un rapporto di lavoro subordinato. Sono previste riduzioni fino al 20% dei contributi nel caso in cui l’impresa non utilizzi un numero minimo di giornalisti dotati di regolare contratto di lavoro. Per quel che riguarda l’erogazione dei contributi, le copie effettivamente distribuite sostituiscono la tiratura quale parametro del calcolo, la distribuzione complessiva e la vendita dovranno essere certificate da una società di revisione. Il regolamento prevede infine la possibilità per le imprese di inviare le domande di contributo in via telematica, accelerando così i tempi, e misure di controllo più stringenti rispetto al passato. Il varo del regolamento è arrivato stamani con l’approvazione del Consiglio dei Ministri, dopo aver superato il prescritto parere del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari del Senato e della Camera.