Unicredit, credito al consumo: domanda più evoluta e più consapevole

0
411

Dal Rapporto sul Credito alle Famiglie 2010 presentato in questa settimana da UniCredit, con la partecipazione dell’Amministratore Delegato Federico Ghizzoni, del Direttore Generale Roberto Nicastro e di Raffaele Cicala, Responsabile Household Financing, Business Unit specializzata nei finanziamenti ai privati e alle famiglie, emerge un miglioramento del profilo della domanda: più laureati e diplomati (62% nel 2009 rispetto al 57% nel 2007); minor dipendenza dall’affitto (80% non paga l’affitto rispetto al 74% nel 2007); reddito mediamente più elevato tra i richiedenti di credito (nel 2009 i redditi superiori a 1.250 euro sono il 54% rispetto al 45% del 2007).
Una tendenza positiva, quindi, dovuta a un utilizzo del credito sempre più consapevole e responsabile da parte delle famiglie e a una maggiore attenzione delle istituzioni finanziarie.
Federico Ghizzoni ha così commentato: “In una situazione ancora difficile, dove si intravedono segnali incoraggianti, il credito al consumo può essere un ulteriore strumento di stimolo alla ripresa economica, soprattutto in Italia dove il suo utilizzo rispetto al totale delle spese delle famiglie è tra i più bassi d’Europa con circa il 12%. Si può quindi continuare a lavorare garantendo un equilibrio virtuoso tra offerta di credito da parte degli operatori del mercato e capacità di indebitamento delle famiglie”.
In questo senso in apertura Roberto Nicastro ha sottolineato che: “Il credito alle famiglie è un prodotto importante a supporto dell’economia, basti pensare che in Europa un terzo delle auto si vendono a rate e che il mutuo incentiva le famiglie a risparmiare per farsi la propria casa”.
Dal Rapporto emerge che il prestito personale si conferma uno strumento finanziario trasversale alle diverse fasce di reddito, utilizzato nel 54% dei casi da chi possiede redditi medio o alti. Uno strumento sempre più legato alle esigenze della famiglia e funzionale a soddisfare quelle necessità legate ai diversi momenti e alle fasi della vita (il 73% di chi ha un prestito lo utilizza per ristrutturare casa, acquistare beni durevoli o realizzare progetti familiari).
Per i giovani e le neo-famiglie rappresenta un supporto immediato in prospettiva di redditi futuri (il 33% di chi ha un prestito ha meno di 35 anni), ma può servire anche per supportare spese straordinarie o nuovi progetti abitativi, soprattutto nelle fasce centrali di età (il 48% ha tra i 35 e 54 anni).
La carta con un rimborso flessibile nel tempo, invece, si è diffusa maggiormente tra la clientela più evoluta e dinamica: giovani e con un livello di istruzione elevato (il 39% di chi ha richiesto e utilizzato una carta nel 2009 ha meno di 35 anni e il 72% è laureato o diplomato, 62% nel caso del prestito). La carta viene utilizzata circa una volta al mese per un importo complessivo annuo di circa 1.350 euro; un utilizzo decisamente più basso rispetto a quello del bancomat (3,1 volte al mese) e della carta di credito (3,3 volte al mese). La carta viene utilizzata soprattutto per sostenere spese occasionali (circa nell’80% dei casi).
Raffaele Cicala sottolinea come “l’approccio delle famiglie italiane è sicuramente cambiato, evidenziando un atteggiamento sempre più responsabile e attento, per quel che riguarda il ricorso al credito. Sicuramente migliora il profilo della domanda che vediamo spostarsi verso quei segmenti di clientela più solidi da un punto di vista socio economico. Sono elementi importanti e incoraggianti perché tutti gli attori in gioco possano guardare con maggiore serenità al settore del credito al consumo come uno strumento a supporto di una crescita futura”.
Dal Rapporto UniCredit dedicata all’analisi del mercato del credito alle famiglie in Italia, emerge come nel 2009 le consistenze di credito siano state pari a 551,7 miliardi di euro, con una variazione annua pari al 6,16%.