Anci: “Compartecipazione e perequazione necessari per applicazione omogenea sul territorio”

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La fiscalizzazione di tutti i trasferimenti comunali con “forme di compartecipazione al gettito dei tributi nazionali e regionali”; e l’avvio di “un completo ed efficace sistema di perequazione” che definisca in modo chiaro risorse e modalità del loro utilizzo. Sono questi secondo l’Anci i principali tasselli per completare e rendere omogeneo sul territorio il sistema della fiscalità comunale. Lo ha ribadito Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e coordinatore delle Anci regionali durante un’audizione di fronte alla Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale, dedicata al decreto legislativo sul fisco municipale. All’audizione – la posizione dell’Anci è stata sintetizzata in un documento presentato ai commissari – hanno preso parte anche il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ed il segretario generale, Angelo Rughetti.
Dopo aver ricordato che l’Anci non ha espresso l’intesa sul decreto in Conferenza Unificata, con l’auspicio che il provvedimento venga corretto e migliorato nel suo iter parlamentare, Cosimi ha indicato un’altra richiesta ritenuta centrale dai Comuni: lo sblocco selettivo dell’addizionale IRPEF e dell’aliquota ordinaria ICI a partire dal 2011. “Lo schema di decreto sul fisco prevede la possibilità di modificare le aliquote solo dopo la fase transitoria, cristallizzando in questo modo una situazione iniqua per i Comuni a livello di pressione fiscale”, ha osservato Cosimi.
Il sindaco di Livorno ha poi sottolineato lo stretto legame che intercorre tra l’avvio del federalismo municipale e i tagli determinati dalla manovra finanziaria. “Le due questioni sono fortemente connesse visto che ‘i tagli’ lineari impattano in maniera forte sul monte risorse di partenza del federalismo”. Per questo motivo secondo l’Anci appare necessario prevedere dei meccanismi che garantiscano i Comuni nel periodo transitorio. “La clausola dell’invarianza va estesa dal 2011 al 2012 e 2013, in modo che per i Comuni non si scenda al di sotto dell’attuale livello dei trasferimenti”, ha precisato il coordinatore delle Anci regionali. In tale quadro il documento presentato dall’associazione ribadisce da un lato la necessità che l’entrata a regime del provvedimento sul federalismo municipale, ad oggi prevista nel 2014, venga anticipata; dall’altro evidenzia l’opportunità che il maggior gettito dei tributi erariali sugli immobili, che saranno devoluti ai Comuni, resti nel comparto dei Comuni.
Da parte sua il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha espresso viva preoccupazione sullo stato in cui versano i Comuni, alle prese con l’assoluta incertezza delle risorse disponibili, e quindi non in grado di impostare adeguatamente i loro bilanci. “Il rischio è quello di trovarsi a ragionare sul passaggio definitivo al federalismo municipale in una situazione di grave carenza finanziaria, non tanto per l’incapacità degli enti locali a produrre gettito, quanto per un trasferimento di risorse esiguo rispetto alla capacità di produzione dei territori”, ha chiarito Tosi. In questo senso il sindaco di Verona ha stigmatizzato la forte sperequazione dei trasferimenti statali, acuita dai tagli lineari della manovra che hanno prodotto il paradosso di penalizzare i Comuni “virtuosi” a vantaggio dei Comuni “meno virtuosi”. “E’ opportuno che il taglio incida maggiormente nei confronti di chi ancora oggi spreca abbondantemente, perché nel nostro Paese in alcune realtà, principalmente al sud ma anche in qualche realtà del nord, particolarmente là dove si gode di forme di autonomia speciale, vi sono sprechi di risorse pubbliche decisamente inammissibili”, ha concluso Tosi. Sempre oggi, infine, incontro dei rappresentanti dell’Associazione con il ministro per la Semplificazione Calderoli che ha proposto un tavolo comune degli Enti locali per proporre emendamenti in materia di federalismo fiscale.