Polarizzazione dei consumi per il Natale 2010, vincono alimentari e tecnologia

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Il clima di fiducia delle famiglie è ancora incerto e gli effetti della crisi si fanno ancora sentire ma oltre il 90% dei consumatori non rinuncerà alla tradizione del regalo natalizio che, per quasi un italiano su due (46,4%), rappresenta anche una spesa piacevole da affrontare.
Nella top-ten dei regali vincono i generi alimentari (+9,5% rispetto all’anno scorso), articoli di abbigliamento (-8,3%) che si confermano la tipologia di regalo più diffusa; e quest’anno insieme ai telefoni cellulari, gli altri prodotti tecnologici (come iPod, iPad, lettori Mp3, Play Station, ecc.) fanno registrare il maggiore incremento nelle intenzioni di acquisto (+16,5%).
I principali destinatari dei regali rimangono i propri familiari (per l’89,2%), mentre il 66,3% si farà il cosiddetto “auto-regalo” e il 63,2% lo farà agli amici: queste le principali indicazioni sulle intenzioni di consumo e sul sentimento delle famiglie a un mese dal Natale che emergono da un’indagine di Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche per le prossime festività natalizie.

LA PROPENSIONE A FARE GLI ACQUISTI DI NATALE

Nonostante il livello di fiducia non alto manifestato dai consumatori, la percentuale di coloro che effettueranno i regali per il prossimo Natale 2010 non è diversa dalla medesima percentuale che era stata rilevata lo scorso anno. Effettueranno gli acquisti per i regali del 2010 il 90,6% dei consumatori, mentre coloro che non li effettueranno sono risultati il 9,4%.
Nell’ambito di coloro che non faranno gli acquisti natalizi, il 7,5% è formato da soggetti che “normalmente” non effettuano i regali di Natale, tanto è che non li avevano effettuati neanche in occasione del Natale 2009, mentre il restante 1,9% è formato da soggetti che avevano effettuato gli acquisti per il Natale 2009 e che hanno deciso, o più presumibilmente, sono stati costretti a rinunciare a farli in occasione del Natale 2010.

LA VISIONE DEGLI ITALIANI RIGUARDO I REGALI DI NATALE

Aumenta leggermente nel 2010 rispetto al 2009, la percentuale dei consumatori che considera gli acquisti per il Natale una “spesa necessaria, ma della quale farebbe volentieri a meno”(30,7%) e la percentuale dei consumatori che considera gli acquisti di Natale una “spesa del tutto inutile, ma che si è costretti ad affrontare”(22,9%).
La percentuale dei consumatori che considerano gli acquisti di Natale una “spesa necessaria e che si ha piacere nell’affrontare” passa dal 55,6% del 2009 al 46,4% del 2010.
Il consumatori che non fanno gli acquisti per i regali di Natale sono il 9,4%. Oltre il 70% di questi consumatori, al di là delle motivazioni che ammantano, affermano di non disporre delle risorse per effettuarli, il 46,2% ritiene i regali di Natale una “spesa necessaria, che farebbe volentieri se potesse affrontarla”, il 12,4% li ritiene una “spesa della quale si può fare a meno”, ed il 14,8% una “spesa del tutto inutile”. Il 26,7% del sub-campione costituito da coloro che non fanno i regali di Natale giudicano tale usanza del tutto inutile e non la praticano pur disponendo delle risorse economiche per farla.

I DESTINATARI DEI REGALI DI NATALE

I regali del Natale 2010 saranno destinati nell’ordine:
familiari (coniuge, figli, padre, madre, fratelli, sorelle): 89,2%;
altre persone di famiglia: 75,8%;
se stessi: 66,3%;
amici: 63,2%;
conoscenti (regali per ragioni di lavoro, clienti, fornitori, ecc.): 36,0%.
Rispetto al Natale 2009 sono aumentate nel 2010 le percentuali dei consumatori che acquisteranno prodotti in regalo per i propri famigliari (+2,8%) e per “altre persone di famiglia” (+4,3%). Appare in diminuzione la tendenza a fare regali a “conoscenti” per ragioni di lavoro, professionali, ecc. La percentuale di consumatori intenzionata a fare questo genere di regali nel 2009 era pari al 20,4%, nel 2010 è risultata pari al 15,5% (-4,9%).

GLI ARTICOLI CHE SARANNO REGALATI A NATALE

I regali che saranno acquistati di più (vedi grafico seguente) sono risultati nell’ordine: i generi alimentari (66,2%), i capi di abbigliamento (62,3%), i libri (62,2%), i prodotti per la cura della persona (56,0%), giocattoli e giochi (52,2%), il vino (47,6%), Cd e Dvd (41,1%), le calzature (34,1%), gli articoli sportivi (32,1%).
Da segnalare la categoria degli altri prodotti tecnologici diversi dalla telefonia e dai PC (es. iPod, iPad, Mp3, chiavetta, play station e console, ecc.) che, pur non risultando quella più diffusa in assoluto, è quella che ha fatto registrare la performance migliore rispetto allo scorso anno (+16,5%). Ai propri familiari, alle “altre persone di famiglia” e per se stessi saranno regalati più frequentemente generi alimentari, capi d’abbigliamento, libri, prodotti per la cura della persona, giocattoli e giochi, vino, cd e dvd; agli amici, libri, generi alimentari, capi d’abbigliamento, prodotti per la cura della persona, giocattoli e giochi, vino, cd e dvd.
Per i “conoscenti” saranno regalati più frequentemente libri, capi d’abbigliamento, generi alimentari, prodotti per la cura della persona, giocattoli e giochi, vino, cd e dvd. Per quanto riguarda le tendenze, l’85,2% dei consumatori, in fase di scelta di un prodotto tenderà a prediligere un prodotto “Made in Italy”. Soltanto il 10,6% dei consumatori si dichiara disposto ad acquistare un prodotto “Made in China”, mentre è il 34,3% dei consumatori dichiara di tendere a privilegiare un bene appartenente al “commercio equo e solidale.

DOVE SARANNO EFFETTUATI GLI ACQUISTI

I punti vendita della Grande distribuzione rappresentano il canale prevalente per l’acquisto dei regali di Natale (62,8%) registrando, rispetto al 2009, un aumento delle preferenze dei consumatori verso questa tipologia distributiva (+13,9%). Aumenta anche la percentuale di coloro che sono intenzionati ad utilizzare Internet per l’acquisto dei regali (+3,8%).
Diminuisce, invece, la percentuale dei consumatori che dichiarano di essere intenzionati ad utilizzare in prevalenza i punti di vendita tradizionali (-12,2%) dove quest’anno, comunque, varrà effettuata oltre la metà degli acquisti (54,5%).

Fonte: indagine Confcommercio-Format ricerche di mercato