Si allungano i tempi per l’approvazione definitiva del progetto South Stream, il gasdotto che porterà il metano dalla Russia all’Europa attraverso i Balcani e che sara’ realizzato in joint venture tra Eni e Gazprom. Oggi l’ad del gruppo energetico italiano, Paolo Scaroni, ha spiegato che ”ci vorranno almeno 6-7 mesi per arrivare a definire lo scopo dell’opera”, vale a dire ”le caratteristiche tecniche del gasdotto”. Quanto ai costi da sostenere per la realizzazione del gasdotto, secondo quanto dichiarato dalla Gazprom, saliranno intorno ai 15 miliardi di euro. ”Ho sempre detto – ha spiegato Scaroni – che riteniamo che il budget del nostro tratto, quindi l’attraversamento a mare, sia intorno ai 10 miliardi. Da questo punto di vista – ha puntualizzato – la cifra non e’ levitata”. Si tratta ovviamente di una previsione che Scaroni definisce ”spannometrica”, perche’ ”non abbiamo ancora fatto la progettazione. Prima della progettazione e’ difficile studiare quanto costera’ l’opera”. Scaroni ha infine smentito l’esistenza di dubbi che, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbero stati espressi da alcuni consiglieri di Eni sulla redditivita’ dell’investimento in South Stream: ”Non c’e’ nulla di tutto questo, non commento i commenti”. Nel progetto, oltre a Eni e Gazprom, è previsto che entri la francese EDF e si parla anche della tedesca Winterschal.
