Le condizioni di accesso al credito nel mese di ottobre sono a giudizio del 66% del campione sostanzialmente stazionarie rispetto alla rilevazione precedente; il 5% delle imprese le giudica migliorate (era il 3,5% a luglio) e il 24,5% peggiorate (contro il 21,1% precedente). A sostenerlo il rapporto ”Il quadro congiunturale dell’economia romana” che l’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma realizza dall’inizio del 2009 in partnership con l’ISAE, con il sostegno economico della Provincia di Roma, presentato a Roma, a Palazzo Valentini, da Aurelio Regina, Presidente della UIR, e da Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma. I dati indicano un calo dal 28,5% al 22% della quota di imprese romane che ha fatto richiesta di un finanziamento, mentre nello stesso periodo la quota di imprese italiane che ha tentato di far ricorso al mercato creditizio e’ rimasta stabile al 31%. A fronte della minore domanda rivolta al mercato, a Roma il 15% ha avuto risposta positiva (quota anch’essa in riduzione dal 21,3% di luglio) mentre la quota d’imprese razionate (ossia, che non hanno ricevuto il finanziamento) si attesta al 7%; nello stesso periodo, nella media nazionale le imprese razionate sono passate dal 4,1% al 2,8% del campione. ”Occorre osservare – si legge nel Rapporto – che a Roma l’11% delle imprese ha ottenuto credito alle stesse condizioni e il 4% a condizioni piu’ onerose. I principali motivi dell’aggravio delle condizioni sono i tassi maggiori (2,5% delle imprese) e le maggiori garanzie personali richieste (2%). Il mancato ottenimento del credito e’ stato determinato principalmente dal rifiuto della banca: tale forma di razionamento (detto ”in senso forte”) ha interessato il 5% delle imprese mentre il rifiuto da parte del cliente e’ stato registrato nel 2% dei casi”.
Fonte: Asca