Eurogruppo, pressioni da Fmi per aumento fondo salvataggio

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I ministri delle Finanze della zona euro si incontrano oggi a Bruxelles e dovranno fare i conti con le pressioni per un aumento del fondo di emergenza per salvare i paesi membri in difficoltà rispetto agli attuali 750 miliardi di euro. Un appello a incrementare la dotazione del fondo arriverà dal Fondo monetario internazionale, in base a un documento ottenuto da Reuters. Il direttore generale del Fondo, Dominique Strauss Kahn, parteciperà infatti oggi alla riunione dei ministri Ecofin e presenterà un rapporto da cui emerge che il fondo dovrebbe essere di dimensioni maggiori e che la Bce dovrebbe incrementare gli acquisti di titoli di Stato. Secondo una fonte europea sia il rapporto dell’Fmi che la situazione dei mercati verranno discussi ampiamente nella riunione odierna, cui farà seguito domani quella dei 27 ministri finanziari dell’Unione che dovrebbero approvare il pacchetto di aiuti all’Irlanda da 85 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi gli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce hanno aiutato a calmare i mercati ma le tensioni legate alla situazione del debito dell’area euro sono lungi dall’essere risolte. Parlando alla tv austriaca il banchiere centrale Ewald Nowotny ha spiegato che i legami tra i membri dell’euro sono orami così stretti che “un’amputazione” come sarebbe l’espulsione dalla moneta unica dei paesi più deboli avrebbe effetti controproducenti su tutti. In un intervento sul Financial Times oggi il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il premier lussemburghese, Jean Claude Juncker, chiedono l’emissione di titoli del debito europei, “E-bonds”, per sancire “l’irreversibilità dell’euro”. Per i due leader la creazione di un’agenzia europea del debito potrebbe avvenire già in dicembre se il progetto ricevesse l’appoggio dell’organismo che rappresenta gli stati membri. Il rapporto dell’Fmi avverte che la ripresa della zona euro, trainata dalla forza dell’economia tedesca, potrebbe facilmente deragliare a causa delle tensioni sui mercati. Per il Fondo ci sono “forti rischi di rallentamento” associati ai paesi periferici. Tuttavia il ministro dell’Economia spagnolo, Elena Salgado, ha escluso per il momento un incremento della dotazione del Fondo. Nella sua attuale configurazione il fondo di emergenza ha risorse sufficienti per un eventuale salvataggio del Portogallo mentre non sarebbero abbastanza per aiutare la Spagna, quarta economia europea che richiederebbe aiuti ampiamente superiori a quelli erogati finora per Grecia e Irlanda.

Fonte: Reuters