Draghi: “L’emissione bond europei non risolverebbe la crisi”

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L’emissione di bond europei non risolverebbe le cause di fondo della crisi oltre a presentare problemi di natura giuridica. Lo dice il Governatore di Bankitalia Mario Draghi in un’intervista al Financial Times in cui sottolinea il parere che gli acquisti di bond da parte Bce devono restare limitati. Draghi aggiunge a proposito della crisi che i problemi sono circoscritti a singoli paesi e non all’intera zona euro che invece mostra una situazione migliore che in altri paesi e l’euro – torna a dire – non è in discussione. A proposito della Bce impegnata in acquisti bond sul mercato obbligazionario, Draghi ricorda che si tratta di interventi volti a correggere le dinamiche della politica dei tassi su mercati che non funzionano bene, e non, come forse alcuni mercati hanno voluto intendere, azioni volte a finanziare i governi. I quali devono mostrare sufficiente determinazione nel risanare i conti pubblici e ce la possono fare anche senza aiuti.

EURO NON IN DISCUSSIONE, CRISI ENTRO SINGOLI PAESI
A proposito della crisi che ha messo in ginocchio in particolare alcuni paesi della zona euro e che rischia di intaccare anche altri paesi, Draghi, che presiede anche il Financial Stability forum, dice che “la situazione generale dei conti pubblici è più solida che in altre parti del mondo” e che “i mercati dei titoli di stato complessivamente funzionano bene. “Stiamo parlando di problemi all’interno di singoli paesi, non di problemi dell’eurozona nel suo complesso”. E se la zona euro nel suo complesso è solida “l’euro non è in discussione” ribadisce Draghi “è uno dei pilastri dell’integrazione economica europea, e tutti i paesi, dal primo all’ultimo, ne hanno ricavato grandi benefici”.

SINGOLI PAESI DEVONO REAGIRE, E-BOND NON SOLUZIONE
Draghi insiste sul fatto che non è certo una soluzione come quella sostenuta da Giulio Tremonti e Jean-Claude Juncker, che vorrebbero l’emissione di un E-bond targato zona euro, a risolvere la crisi attuale. “La mia esperienza personale mi dice che un paese è in grado di uscire efficacemente da una crisi senza alcun aiuto”, spiega Draghi. “E’ difficile pensare che un meccanismo possa correggere squilibri strutturali di fondo, che devono essere affrontati a livello nazionale”, aggiunge il banchiere centrale. Se i governi mostrano sufficiente determinazione nel risanare i conti pubblici i mercati finanziari ne tengono conto, secondo Draghi. “Se la comunicazione è efficace, se l’azione politica è solida e se l’impegno è percepito come persistente, i mercato sicuramente lo accoglieranno positivamente”, spiega.

ACQUISTO BOND BCE MISURA MONETARIA,NON SOSTEGNO A GOVERNI
Nei giorni scorsi sui mercati si erano fatte largo aspettative di azioni Bce a sostegno dei mercati, attraverso un deciso aumento dell’acquisto di bond sul mercato o anche con misure di quantitative easing, modello Usa. Draghi fa chiarezza circa il fatto che tali misure, oltre che temporanee, hanno un’etichetta squisitamente monetaria e volta a correggere mercati mal funzionanti. L’indipendenza politica della Banca centrale europea potrebbe essere minacciata se la Bce agisse troppo aggressivamente per sostenere il mercato dei bond della zona euro. “Sono consapevole che potremmo facilmente superare la linea e perdere tutto quello che abbiamo, perdere indipendenza e violare il trattato (Ue)”, dice Draghi. “Quando la Bce opera su questi mercati non fa finanziamento monetario, fa politica monetaria – dice e sottolinea – quello che fa la Bce è temporaneo e strettamente legato al cattivo funzionamento di certi mercati”.

Fonte: Reuters