Crisi di Governo: Berlusconi si appella ai moderati. Di Pietro presenta un nuovo esposto. Bossi: “Margine ampio o voto”

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Si sta discutendo in queste ore a Palazzo Madama la crisi di governo. In attesa del voto sulla fiducia di domani, maggioranza e opposizione giocano le ultime carte. Questa mattina, il presidente Berlusconi è intervenuto nuovamente con una replica a conclusione del dibattitto del Senato e, al termine della replica, ha posto la fiducia. “Oggi -dice il premier – non è in gioco la persona del presidente del Consiglio; oggi è in gioco la scelta tra il proseguimento di un progetto di cambiamento e la restaurazione ovvero il ritorno all’indietro, il ritorno a quei vizi tradizionali della politica che sono all’origine dei problemi di cui ora soffre l’Italia. Il nostro Paese ha bisogno di stabilità e di governabilità, condizioni indispensabili per realizzare quelle riforme di cui vi è urgente necessità. Garantire oggi la stabilità è la prima condizione per mettere al sicuro gli interessi del Paese e cercare di comporre l’area moderata”. Il Presidente, dunque, si rivolge direttamente all’area dei moderati. “Voglio rivolgermi direttamente a tutti i parlamentari che nel 2008 sono stati eletti nelle liste del Popolo della libertà, a coloro – dice – che hanno votato la fiducia a questo governo più volte e in special modo il 29 settembre di quest’anno, e a coloro che hanno fatto parte di questo governo e ben conoscono quanto di buono tutti insieme si è fatto. Mi rivolgo in particolare a coloro che hanno aderito ad altri Gruppi parlamentari che, insieme all’intera opposizione, hanno presentato alla Camera una mozione di sfiducia al governo eletto dai loro stessi elettori. Sono certo che in questo momento nessuno di voi può avere dimenticato la lunga strada che abbiamo percorso insieme dal 1994 ad oggi, le battaglie che abbiamo condotto insieme, le mete che abbiamo raggiunto, quei traguardi che fino a pochi anni fa sembravano addirittura irraggiungibili”. Parole che però non sembrerebbero far presa sulla coalizione. Per Futuro e LIbertà, il discorso del Premier è considerato “deludente” e viene ribadita la propria linea politica. “Io non ho la sfera di cristallo ma Berlusconi non avrà la fiducia”. Ne è convinto Gianfranco Fini che intervistato da Lucia Annunziata a ‘In mezz’ora’ spiega il ‘no’ alla mediazione tentata ieri dalle ‘colombe’ di Futuro e Libertà. Risposte negative anche dall’Udc: “Se Berlusconi ha a cuore la riunificazione dei moderati, vada a dimettersi prima del voto alla Camera altrimenti i suoi sono soltanto dei propositi ipocriti”. Lo dice il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, a proposito del discorso di questa mattina in Senato del premier Silvio Berlusconi, a margine di un incontro con i sindacati di polizia che stanno protestando fuori alla Camera dei deputati. Intanto l’Idv, insieme a Fli, Pd, Api e Udc, presenterà la propria mozione di sfiducia e prosegue nel tentativo di far luce sulla campagna acquisti. Il senatore Antonio Di Pietro, infatti, è tornato questa mattina in Procura per depositare l’esposto-denuncia preannunciato venerdì sulla cosiddetta ‘compravendita dei parlamentari’. Nel documento Di Pietro conferma di aver indicato mandanti, fatti e nomi di chi spontaneamente avrebbe indotto alcuni parlamentari a cambiare casacca. Sul fronte degli alleati, Bossi si congratula col Premier per il suo intervento. “Uno dei migliori discorsi del premier. Non so se abbia convinto gli indecisi, ma penso avrà la fiducia”. Poi ha ribadito: “Con pochi voti, però, non si governa. In quel caso serviranno elezioni anticipate”. E sulla possibilità di un governo di transizione con a capo Giulio Tremonti, Bossi scherza: “Berlusconi è pazzo ad assumersi queste responsabilità in momenti simili, Tremonti no”. Si attendono le decisoni dei gruppi di partito, dalla maggioranza all’opposizione, che stasera si riuniranno per discutere il da farsi.