Cala il peso delle tasse nei paesi Ocse. Italia terza per pressione fiscale

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Per via della recessione, nel 2009 le entrate delle tasse e la conseguente pressione fiscale sono calate nei paesi dell’Ocse ai livelli medi più bassi dall’inizio degli anni Novanta, ma l’Italia – con un ‘carico’ fiscale che dal 43,3% del Pil del 2008 cresce al 43,5% – sale al terzo posto dei paesi con il maggior peso delle tasse. E’ quanto emerge dal rapporto sul fisco nei paesi Ocse, diffuso oggi a Parigi dall’Organizzazione internazionale che mostra al vertice della poco invidiabile classifica due paesi scandinavi, la Danimarca – dove le tasse assorbono il 48,2% del Pil – e la Svezia, seconda con il 46,4%. A livello Ocse, invece, la media è scesa al 33,7% nel 2009: era il 34,8% l’anno prima e il 35,4% nel 2007. I paesi con la minore pressione fiscale sono Messico (17,5% del Pil) e Cile (18,2%), ma le tasse ‘pesano’ poco anche negli Stati Uniti, dove il livello (24%) è meno della metà di quello danese.
Nel Revenue Statistics 2010 si evidenzia come in quasi la metà dei paesi Ocse la pressione fiscale sia scesa per due anni di fila: in Canada, Francia, Islanda, Irlanda, Nuova Zelanda, Norvegia e Regno Unito, invece, la ‘caduta’ delle tasse rispetto al Pil va avanti da tre anni. In termini percentuali la riduzione più forte della pressione fiscale fra il 2007 e il 2009 si è avuta in Spagna (dal 37,3 al 30,7% del Pil), Islanda (dal 40,6 al 34,1%) e Cile (dal 24 al 18,2%).
In fatto di entrate, nel 2009 il fisco ha incassato di più rispetto all’anno precedente solo in Lussemburgo, Svizzera e Turchia. I primi due paesi sono quelli che lo scorso anno hanno registrato la crescita più forte della pressione fiscale, rispettivamente dal 35,5 al 37,5% del Pil in Lussemburgo e dal 29,1 al 30,3% in Svizzera. Dall’analisi storica dell’Ocse, emerge poi la tendenza alla graduale riduzione del peso del fisco assorbito dal governo centrale (-2% del totale nel solo 2009) a favore di contributi sociali e governi locali.
Un capitolo a parte del Revenue Statistics è dedicato alle ‘tasse verdi’, ovvero quelle legate alla riduzione delle emissioni inquinanti, il cui peso rispetto al Pil è oggi minore rispetto a 20 anni fa. La maggior parte di questo tipo di entrate, osserva l’Ocse, è ancora legato alla tassazione del trasporto su strada.

Fonte: Adnkronos