Gse: guida alle applicazioni innovative per il fotovoltaico integrato

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Mentre si attendono gli esiti della consultazione ripercorriamo i punti fondamentali del testo redatto dal gestore per illustrare principi e regole tecniche per le istallazioni che intendo richiedere l’incentivo come “applicazioni innovative finalizzate all’integrazione architettonica”.

Si è chiusa lunedì la possibilità di inviare al GSE eventuali osservazioni sui documenti di Consultazione relativi al nuovo regime tariffario per la tecnologia fotovoltaica. In attesa dell’eventuale rivisitazione e la successiva trasmissione all’AEEG per le verifiche di competenza, ricordiamo i contenuti della Guida alle applicazioni innovative finalizzate all’integrazione architettonica del fotovoltaico, documento che illustra principi e regole tecniche secondo cui le diverse tipologie applicative possono richiedere il premio previsto dal Terzo Conto Energia. Parliamo dunque di quella categoria di impianti sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire coperture, superfici opache verticali e superfici trasparenti o semitrasparenti, così come i rivestimenti di porte, finestre e vetrine e di tutte le superfici non apribili ma comprensive degli infissi.
Tali applicazioni devono innanzitutto rispettare delle precise condizioni a partire dall’obbligo d’utilizzo di moduli fotovoltaici speciali o componenti speciali, si tratta di moduli il cui impiego è possibile ed efficace solo per applicazioni di tipo architettonico e consistente in un prodotto edilizio, unico e inscindibile o eventualmente di un pacchetto tecnologico completo, costituito dall’assemblaggio e dall’integrazione in un unico sistema commercialmente identificabile di modulo, strutture di interfaccia ed eventuali sub componenti (isolanti termici, giunti di impermeabilizzazione, sistemi di fissaggio).
Per rientrare nella categoria, inoltre, la superficie fotovoltaica deve garantire la tenuta all’acqua e la conseguente impermeabilizzazione della struttura edilizia, una tenuta meccanica comparabile con quella dell’elemento edilizio sostituito senza compromettere la resistenza termica dell’involucro durante il periodo invernale, né aumentarne il carico termico estivo. Ultimo requisito: le applicazioni devono interessare superfici omogenee dal punto di vista funzionale e armoniose dal punto di vista architettonico. Nessun sistema fotovoltaico viene dunque riconosciuto nel Premio se non si inserisce “armoniosamente nel disegno dell’edificio”.
La guida riporta, infine, caso per caso attraverso una serie di schede illustrative per spiegare gli schemi funzionali e le caratteristiche costruttive che devono contraddistinguere tali applicazioni.

Fonte: Rinnovabili.it