Ancora in calo i prezzi di riferimento dell’energia elettrica (- 0,2%), in aumento quelli del gas (+1,3%). Su entrambi i settori incide il forte aumento delle quotazioni petrolifere (+32,4% negli ultimi 12 mesi), ma l’asimmetria tra le variazioni elettricità e gas è legata soprattutto alle permanenti differenze tra i due mercati in termini di efficienza e concorrenza: in progresso per l’elettrico, ancora insoddisfacenti per il gas.
“Per la bolletta elettrica, la benefica pressione della concorrenza sui prezzi all’ingrosso riesce ancora a contrastare gli aumenti dei prezzi petroliferi e degli oneri per il sostegno delle fonti rinnovabili. – ha sottolineato il Presidente dell’Autorità Ortis – Per il gas invece, continuano a pesare problemi che da tempo evidenziamo: la scarsa concorrenza ed i ritardi nello sviluppo infrastrutturale (rigassificatori e stoccaggi, ad esempio) che non permettono ancora, a famiglie ed imprese, di beneficiare adeguatamente della pur abbondante offerta gas internazionale spot, a prezzi convenienti”. Per l’energia elettrica, la nuova diminuzione dei prezzi di riferimento (-0,2%) segue le continue riduzioni del 2009, 2010 e quella registrata anche nel precedente trimestre. Con la nuova riduzione i prezzi ritornano a livelli inferiori a quelli di fine 2006 e la spesa media annua 2011 della famiglia tipo (consumi elettrici medi di 2.700 kilowattora l’anno e una potenza impegnata di 3 kW) sarà di 420 euro, in calo dell’ 1,6% (7 euro) rispetto alla spesa media del 2010.
La spesa media per la bolletta elettrica di una famiglia tipo è progressivamente diminuita negli ultimi anni: -5,8% (26 euro) nel 2010 rispetto al 2009; -3,6% (17 euro) nel 2009 rispetto al 2008. Va ricordato che le diminuzioni sarebbero state maggiori senza il crescente impatto dei sussidi alle fonti rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico ed i certificati verdi, interamente a carico della bolletta elettrica (1 miliardo di euro per il 2009 e fino a 2,1 miliardi di euro per il 2011). Per il gas naturale, la spesa media di una famiglia tipo (consumi gas medi di 1.400 metri cubi l’anno, residente con riscaldamento individuale) sarà di circa 1.050 euro nel 2011, rispetto ai 1.013 euro del 2010 e 1.014 euro del 2009. La bolletta gas sarebbe più onerosa senza il contenimento determinato dal nuovo metodo di calcolo (per la materia prima gas) che l’Autorità ha deciso tempestivamente di applicare dal 1° ottobre 2010, prima dei maggiori consumi invernali; in assenza di tale provvedimento la bolletta gas sarebbe stata infatti superiore del 3,3% rispetto a quella ora tendenziale per il 2011. L’Autorità infatti ha deciso di modificare il metodo di calcolo della materia prima gas per trasferire sollecitamente ai consumatori finali i benefici emergenti dai ridotti prezzi internazionali del gas spot e dalle rinegoziazioni dei contratti a lungo termine take or pay; si tratta di benefici legati ai nuovi scenari di mercato ed alla crescente produzione di gas non convenzionale. Come già sottolineato, nel settore gas continuano comunque a pesare le forti diseconomie legate alla scarsa concorrenza e al ritardato sviluppo delle infrastrutture (specie rigassificatori e stoccaggi) che non permettono di approfittare delle positive novità del mercato gas internazionale. In aumento anche i prezzi del GPL distribuito in rete, che saranno fissati con successiva delibera. Le variazioni dei prezzi, per elettricità e gas, comprendono anche gli aggiornamenti annuali delle tariffe per l’utilizzo delle infrastrutture.
Le delibere con gli aggiornamenti trimestrali per energia elettrica e gas (ARG/elt 230/10, ARG/elt 231/10, ARG/elt 232/10, ARG/gas 233/10, ARG/gas 234/10, ARG/gas 235/10, ARG/com 236/10, ARG/com 237/10) sono pubblicate sul sito www.autorita.energia.it.
Raggiunti 2,4 milioni di bonus per le bollette di elettricità e gas
Ad oggi, le famiglie in condizioni di particolare disagio economico o numerose, hanno già ottenuto più di 1.900.000 bonus elettrici (comprensivi dei primi 450.000 rinnovi annuali) e 545.000 bonus gas. Il bonus elettrico (riduzione media del 20% sulla bolletta, al netto delle imposte) ed il bonus gas (riduzione media del 15%) sono cumulabili e permettono di ottenere una riduzione complessiva annua delle bollette (gas ed elettricità) tra 85 e 388 euro (l’esatto valore è determinato dalla numerosità del nucleo famigliare, dal dove e dal come viene consumato il gas). I bonus possono essere richiesti e rinnovati annualmente dalle famiglie in disagio economico (ISEE inferiore a € 7.500) o numerose (con oltre tre figli a carico ed ISEE inferiore a € 20.000) e da ammalati che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita. Maggiori informazioni sono disponibili al numero verde 800166654 (Sportello per il Consumatore), oppure sui siti www.autorita.energia.it; www.sviluppoeconomico.gov.it; www.acquirenteunico.it;
www.bonusenergia.anci.it.
L’aggiornamento trimestrale nel dettaglio
Energia elettrica: riferimento scheda A
L’aggiornamento dei prezzi di riferimento dell’energia elettrica per le famiglie, viene calcolato con una metodologia che tiene conto di quanto speso dall’Acquirente Unico (l’organismo deputato agli acquisti per i consumatori e le famiglie in maggior tutela) per approvvigionarsi sul mercato all’ingrosso, fino al momento dell’aggiornamento trimestrale, e delle stime su quanto prevede di spendere nei successivi mesi.
Dal 1° gennaio 2011, i prezzi di riferimento per la fornitura di energia elettrica, diminuiranno a 15,565 centesimi di euro per kilowattora. Al netto delle imposte, il prezzo sarà di 13,322 centesimi di euro per kilowattora.
La spesa media annua tendenziale della famiglia tipo (con consumi medi di 2.700 kilowattora l’anno e una potenza impegnata di 3 kW) sarà di 420 euro, così ripartita: 60,16% per i costi di approvvigionamento (costo di energia e dispacciamento) e commercializzazione al dettaglio; 16,02% per i servizi tariffati a rete (trasmissione, distribuzione e misura); 14,41% per imposte; 9,41% per oneri generali di sistema (dettagliati con scheda A).
Fra gli oneri generali di sistema, continuano a pesare quelli per incentivare le fonti rinnovabili e assimilate che, per legge, ricadono in bolletta nella relativa componente A3 (arrivata ad incidereper oltre l’80,9% sul totale degli oneri di sistema). In particolare, sulle bollette pesa la sensibile crescita degli oneri, connessi all’obbligo stabilito per legge e per il rispetto degli obiettivi europei, di ritiro dei certificati verdi in capo al GSE: solo per il 2010 il costo complessivo sarà di circa 1 miliardo di euro (con un aumento di circa 190 milioni di euro rispetto alle stime di fine giugno del Gestore dei Servizi Energetici). Inoltre, aumenta ancora l’incidenza dei sussidi agli impianti fotovoltaici: 800 milioni di euro per il 2010, con una previsione di superare i 1.400 milioni di euro nel 2011
Gas naturale: riferimento scheda B
L’aggiornamento dei prezzi di riferimento del gas naturale, per le famiglie e i piccoli consumatori tiene conto delle variazioni dei prezzi della materia prima (gas naturale) sul mercato internazionale. Dal 1° gennaio 2010, l’aggiornamento delle condizioni economiche di riferimento, prevede un prezzo di 75,00 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse. Per il cliente tipo, la famiglia con riscaldamento autonomo e consumo annuale di 1.400 metri cubi, ciò comporta una spesa di circa 1.050 euro.
Per un cliente che invece, vivendo in un abitazione ad alto risparmio energetico o in zone climatiche più favorevoli (condizioni che consentono un minor utilizzo del metano), consuma 700 metri cubi all’anno, la spesa si attesta a 606 euro, con un aumento del 2,8% rispetto al trimestre precedente. La spesa media annua tendenziale della famiglia tipo sarà così suddivisa: 34,65% per la materia prima gas; 37,31% le imposte; 5,60% per trasporto e stoccaggio, 13,52% per la distribuzione, 8,92% per vendita al dettaglio, commercializzazione all’ingrosso ed oneri aggiuntivi.
Le condizioni di fornitura previste dall’attuale aggiornamento sono applicabili ai clienti domestici (condomini inclusi) ed agli altri clienti con consumi inferiori ai 200.000 Smc annui, non ancora passati al mercato libero.
SCHEDA A – COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLA BOLLETTA ELETTRICA I° TRIMESTRE 2011
• Componente energia (60,16% della spesa totale lorda, ovvero il 70,29% della spesa totale al netto da imposte). E’ il costo di approvvigionamento per l’energia elettrica prodotta e importata. E’ la voce più direttamente influenzata dalle quotazioni internazionali degli idrocarburi e dalla efficienza del mercato all’ingrosso dell’energia elettrica.
• Costi di rete e di misura (16,02% della spesa totale). Sono i costi dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell’energia. La componente tiene conto della remunerazione degli investimenti per lo sviluppo e la sicurezza delle infrastrutture di rete.
• Imposte (14,41% della spesa totale). Le imposte comprendono l’IVA (circa 9,09% del totale) e le imposte erariali (o accise) e locali, pari a circa 5,32% del totale.
• Oneri generali di sistema (9,41% della spesa totale). Sono oneri fissati per legge a copertura di voci diverse e che incidono sulla bolletta con queste percentuali:
• incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate (componente A3, pari a circa il 80,95%);
• regimi tariffari speciali per aziende energivore (componente A4, pari a circa il 4,03%);
• oneri per il decommissioning nucleare e compensazioni territoriali (componente A2 e MCT, pari a circa il 8,58%);
• compensazioni per le imprese elettriche minori (componente UC4, pari a 2,17%);
• sostegno alla ricerca di sistema (A5 pari a circa l’1,61%);
• componente As a copertura del bonus elettrico (pari al 1,98%);
• interventi per la promozione dell’efficienza energetica negli usi finali (componente UC7 pari a circa lo 0,68%).
SCHEDA B – COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLA BOLLETTA GAS NATURALE I° TRIMESTRE 2011
• Componente energia (34,65% la spesa totale lorda, ovvero il 55,28% del totale al netto delle imposte). E’ il costo della “materia prima” gas.
• Vendita al dettaglio, commercializzazione all’ingrosso e oneri aggiuntivi (8,92% della spesa totale). Sono i costi per i servizi di commercializzazione e vendita.
• Trasporto e stoccaggio (5,60% della spesa totale) – Sono i costi per i servizi di trasporto e stoccaggio. La componente tiene conto della remunerazione degli investimenti per lo sviluppo e la sicurezza delle infrastrutture di rete.
• Distribuzione locale (13,52% della spesa totale). Sono i costi per i servizi di distribuzione comprensivi degli oneri per la promozione del risparmio energetico, il miglioramento della qualità del servizio e il contenimento della spesa dei clienti con bassi consumi.
• Imposte (37,31% della spesa totale). Comprendono le accise (20,39%), l’addizionale regionale (2,71%) e l’IVA (14,21%).