Nelle tabaccherie non solo fumo: anche i pagamenti per Equitalia

0
353

Entrano nel circuito 11.782 rivendite abilitate alla riscossione tramite Rav, il bollettino allegato ai ruoli
Anche le tabaccherie diventano “sportelli” per il pagamento delle cartelle di Equitalia.
È il frutto di un accordo siglato nei giorni scorsi a Roma dal direttore generale della Società di riscossione nazionale, Marco Cuccagna, dal presidente della Federazione italiana tabaccai, Giovanni Risso, e dall’amministratore delegato di Banca Itb, Francesco Marrara.

I cittadini potranno così usufruire di ben 11.782 tabaccherie abilitate al servizio di pagamento tramite il bollettino precompilato allegato alla cartella di riscossione (Rav), per saldare i loro debiti fiscali e contributivi. L’apertura dei nuovi punti, presso i quali è possibile effettuare i pagamenti, uniti agli sportelli dell’Agente della riscossione e a quelli di banche e poste, mette a disposizione dei contribuenti una rete estesa su tutto il territorio nazionale.
Le tabaccherie, poi, proprio per la loro caratteristica offrono un ampliamento delle fasce orarie giornaliere di servizio: si potrà, infatti, pagare dalle 6 alle 22 di tutti i giorni feriali e dalle 6 alle 14 della domenica.
Per ogni operazione effettuata presso la tabaccheria è previsto un importo massimo pari a 1.500 euro, pagabile sia in contranti che tramite bancomat, con l’aggiunta di una piccola commissione di 1 euro e 80 centesimi.

Ma le novità, per chi decide di utilizzare il nuovo canale di pagamento, non finiscono qui: coloro che effettuano il versamento dopo la scadenza dei previsti 60 giorni potranno avere dal tabaccaio il Rav aggiornato con gli interessi di mora e le altre spese, senza doversi recare presso uno sportello di Equitalia.

Quella odierna è l’ultima di una serie di iniziative che la Società di riscossione ha messo in atto per rendere sempre più “facile” il rapporto con i contribuenti. In particolare, rientra nell’ambito del protocollo sottoscritto, nello scorso luglio, da Equitalia e ministero per la Pubblica amministrazione, per mettere a disposizione del cittadino, attraverso il circuito “Reti amiche”, un maggior numero di canali di pagamento.

Fonte: Fisco Oggi