L’anno nuovo comincia male per i consumatori ed utenti, così Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, perché oltre al “caro-benzina”, si uniscono una serie di aumenti tariffari e tra questi si aggiungono aimè anche quelli postali a seguito della pubblicazione sulla G.U. del 29.12.2010 del decreto ministeriale del 25.11.2010 recante “Disposizioni in materia di invii di corrispondenza rientranti nell’ambito del servizio postale universale e tariffe degli invii di corrispondenza raccomandata e assicurata attinenti alle procedure amministrative e giudiziarie, nonché degli invii di posta non massiva per l’interno e per l’estero”.
Già a partire dal 30.12.2010 la raccomandata per atti giudiziari (A.G.) costa 6,60 euro.
Successivamente anche Poste Italiane ha comunicato ufficialmente che anche le tariffe di CAN e CAD sono aumentate, rispettivamente a 3,30 euro e 3,90 euro.
Purtroppo tale serie di aumenti, che vanno a colpire soprattutto le spese di giustizia costituiscono un ulteriore aggravio che rende l’accesso alla giustizia sempre più oneroso per i cittadini.