Istat: migliora il deficit delle AP nei primi nove mesi del 2010

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L’Istat diffonde oggi il Conto economico trimestrale delle Amministrazioni pubbliche (AP relativo al terzo trimestre 2010. Le stime relative agli aggregati del conto sono elaborate nel rispetto delle regole e definizioni armonizzate a livello europeo, contenute nel Regolamento sul sistema dei Conti Economici Integrati (SEC95) n. 2223/96 e in due Regolamenti specifici sulle statistiche congiunturali di finanza pubblica, n. 264/2000 e n. 1221/2002.
Per la costruzione del conto trimestrale sono state utilizzate tutte le informazioni quantitative e qualitative di breve periodo disponibili al momento dell’elaborazione. Tuttavia, non avendo tali informazioni lo stesso grado di completezza e puntualità di quelle utilizzate per la costruzione del conto annuale, si è reso necessario l’utilizzo di metodi statistici finalizzati al miglioramento della qualità, della coerenza e della significatività delle stime dei dati trimestrali.
I dati elaborati non sono però esenti da errori statistici di varia natura; come tutte le stime, anche quelle di contabilità nazionale possono risentire di fenomeni quali la parziale completezza delle informazioni di base, la non precisa classificazione dei dati raccolti da fonti amministrative e la possibile disomogeneità di trattamento contabile delle medesime operazioni da parte dei singoli enti. Questo implica che le statistiche pubblicate sono da considerarsi provvisorie e suscettibili di revisioni nelle successive edizioni.
Nell’interpretazione dei dati va inoltre tenuto presente che, secondo quanto stabilito in sede comunitaria, le serie trimestrali delle voci del conto sono di tipo grezzo, cioè non depurate della componente stagionale.
Questo spiega in gran parte la forte variabilità in corso d’anno degli aggregati del conto e, in particolare, del saldo del conto (indebitamento netto). Sull’andamento di quest’ultimo si riflettono inoltre, per gli anni presi in considerazione, gli effetti dei provvedimenti di politica economica e delle manovre di bilancio la cui tempistica ed entità relativa differenziata inducono ulteriore variabilità.
Nel Conto economico trimestrale, così come per il conto annuale, le operazioni effettuate dalle Amministrazioni pubbliche sono attribuite ai trimestri in base al principio della competenza economica (principio accrual), secondo il quale “i flussi sono registrati nel momento in cui il valore economico è creato, trasformato, scambiato, trasferito o estinto”. Per le stime delle diverse voci del conto si considera, quindi, come periodo di riferimento quello in cui si verificano gli eventi economici sottostanti, indipendentemente dal momento in cui avviene la loro regolazione monetaria (pagamenti e riscossioni). A livello trimestrale, le fonti statistiche disponibili consentono di applicare tale principio in modo non completo ma, comunque, sufficientemente esteso.
Le dinamiche di finanza pubblica Analizzando il Conto economico delle Amministrazioni pubbliche relativo al terzo trimestre 2010 emerge che l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al 3,2 per cento (era stato pari al 3,9 per cento nel corrispondente trimestre del 2009). Complessivamente, nei primi nove mesi del 2010 si è registrato un indebitamento netto pari al 5,1 per cento del Pil, in riduzione rispetto al 5,5 per cento registrato nel corrispondente periodo del 2009.
Nel terzo trimestre 2010, il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo e pari a 3.702 milioni di euro (era pari a più 964 milioni di euro nel corrispondente trimestre del 2009), con una incidenza positiva sul Pil dell’1,0 per cento (era più 0,3 per cento nel corrispondente trimestre del 2009). Nei primi nove mesi del 2010 il saldo primario rispetto al Pil risulta negativo e pari allo 0,6 per cento (era pari a meno 0,9 nello stesso periodo dell’anno precedente).
Il saldo corrente (risparmio), nel terzo trimestre del 2010, è risultato negativo e pari a 1.870 milioni di euro (era meno 2.473 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente). L’incidenza sul Pil è risultata pari a meno 0,5 per cento, a fronte del meno 0,7 per cento nel corrispondente trimestre del 2009. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2010 il saldo corrente in rapporto al Pil è stato negativo e pari al 2,5 per cento, valore uguale a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.
Nel terzo trimestre 2010 le entrate totali sono aumentate, in termini tendenziali, dell’1,7 per cento. In tale periodo il rapporto tra le entrate totali e il Pil è stato pari al 44,0 per cento, rispetto al 44,4 per cento del terzo trimestre 2009 (Figura 2 e Tabella 1). Nei primi nove mesi del 2010, le entrate totali (Tabella 2) sono aumentate dello 0,3 per cento, con un’incidenza rispetto al Pil del 43,0 per cento. Nel corrispondente periodo del 2009 si era registrata una diminuzione del 2,3 per cento, con un’incidenza rispetto al Pil del 43,7 per cento.
Le sole entrate correnti hanno registrato, nel terzo trimestre 2010, un aumento tendenziale del 2,0 per cento, dovuto alla crescita delle imposte indirette (più 4,1 per cento), delle imposte dirette (più 0,7 per cento) e delle altre entrate correnti (più 9,4 per cento), e alla diminuzione dei contributi sociali (meno 0,3 per cento).
La forte diminuzione delle entrate in conto capitale (meno 22,6 per cento) rispetto al corrispondente trimestre del 2009 è dovuta principalmente ai minori introiti da versamenti una tantum relativi all’imposta sostituiva di alcuni tributi.
Nel terzo trimestre 2010 le uscite totali sono aumentate in termini tendenziali dello 0,4 per cento. Il rapporto tra le uscite totali e il Pil è risultato pari al 47,3 per cento (era 48,3 per cento nel corrispondente trimestre del 2009). Nei primi nove mesi del 2010, le uscite totali hanno registrato una diminuzione dello 0,4 per cento, con un’incidenza rispetto al Pil del 48,0 per cento. Nel corrispondente periodo del 2009 si era registrato un aumento del 3,3 per cento, con un’incidenza rispetto al Pil del 49,2 per cento.
Le uscite correnti hanno registrato nel terzo trimestre del 2010 un aumento tendenziale dell’1,6 per cento. Tale crescita è il risultato di un aumento dei redditi da lavoro dipendente (più 0,3 per cento), dei consumi intermedi (più 0,7 per cento), delle prestazioni sociali in denaro (più 2,4 per cento), degli interessi passivi (più 3,9 per cento) e delle altre uscite correnti (più 1,0 per cento).
Le uscite in conto capitale sono diminuite in termini tendenziali del 13,9 per cento; in particolare, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del 4,4 per cento e le altre uscite in conto capitale del 27,6 per cento.