I risultati dell’amministrazione straordinaria della vecchia Alitalia sono stati meno peggio delle attese. Lo ha detto il commissario straordinario Augusto Fantozzi che ieri ha presentato la relazione finale sulla procedura di amministrazione straordinaria. ”I risultati – ha detto Fantozzi – sono fondamentalmente meno peggio di quello che si poteva pensare”.
Nella relazione si legge che dalle cessioni di due anni di amministrazione straordinaria sono stati ricavati circa 1,14 miliardi di euro, mentre rimangono da incassare 336,8 milioni, comprensivi anche della seconda rata Cai.
”Oggi – ha aggiunto Fantozzi – si chiude la prima fase, quella dell’impresa, la piu’ importante. Adesso si apre quella liquidatoria”. Nei due anni trascorsi da quando la vecchia Alitalia era stata posta in amministrazione straordinaria, si legge ancora nella relazione, nel corso della gestione commissariale e fino al 30 settembre scorso, sono state prodotte risorse per 246,4 milioni di euro, che si sommano ai 193,9 milioni disponibili alla data di apertura della procedura, per arrivare a un totale di cassa disponibile ad oggi di 440,3 milioni di euro.
”Siamo entrati in Alitalia – ha spiegato Fantozzi – con 193 milioni, oggi abbiamo 450 milioni e siamo in grado di pagare abbastanza bene i nostri creditori. Abbiamo venduto sempre sopra perizia e sotto i valori di libro, che erano gonfiati”.
Infatti, il conto economico del gruppo Alitalia in amministrazione straordinaria, al 30 settembre, mostra una perdita di periodo prima delle imposte di circa 1,25 miliardi di euro, influenzata da minusvalenze per circa 915 mila euro dovute, si legge nella relazione, ”alla sopravvalutazione dei valori contabili rispetto ai valori di cessione” delle gestioni precedenti all’amministrazione straordinaria. In particolare si sono registrate misuvalenze per oltre 713 mila euro nella cessione Cai, altri 199 mila euro nella cessione di beni aterzi e circa 2.300 euro nella cessione di partecipazioni. Sui valori di libro gonfiati, Fantozzi ha poi precisato di non aver rilevato fatti di rilevanza spefica, spiegando di aver parlato ”genericamente di cattiva gestione”. Nello specifico, differenze rilevanti tra valore contabile e valore di perizia dei beni ceduti si sono registrate negli aeromobili, con 260 milioni di euro, contro circa 53,6 milioni periziati. Differenze cospicue anche per la partecipazioni iscritte a valore contabile per oltre 28 milioni e periziate per 1,3 milioni di euro circa. In definitiva, la differenza tra il valore di cessione e il valore di perizia presenta un surplus di oltre 13 milioni di euro, mentre la differenza tra il prezzo di cessione e il valore contabile mostra una perdita di circa 792 milioni di euro.
Sul fronte del rimborso dei creditori, la relazione precisa che il totale richiesto era di oltre 4,4 miliardi di euro, di cui oltre 3,9 miliardi esaminati. Su quest’ultima cifra, 1,5 miliardi di euro e’ il passivo ammesso, mentre circa 2,4 miliardi quello non ammesso ”perche’ – ha spiegato Fantozzi – non in regola, in pratica qualcuno ‘ci ha provato”’. A tal proposito il commissario straordinario ha raccontato l’annedoto di una donna che aveva presentato richiesta di rimborso per la perdita della propria valigia, nella quale si trovava un costoso abito di nozze, mentre era in viaggio per Parigi, salvo poi aver presentato analoga richiesta per la stessa valigia, in un viaggio pero’ per New York.
Sempre per quanto riguarda il passivo ammesso, per i creditori in prededuzione il valore e’ di circa 303 mila euro, per quelli privilegiati circa 412 milia euro e per quelli chirografari circa 788 milia euro.
Analizzando i ”recovery ratios”, ovvero la percentuale di credito recuperata, emerge poi un miglioramento generale per i debitori privilegiati e anche per qualli chirografari, ovvero coloro che non godono di un diritto di prelazione, tra quello che era il programma e quella che e’ stata poi la relazione finale. Un peggioramento c’e’ stato solo per i creditori chirografari di Alitalia Express, perche’, spiega la relazione, l’accertamento del passivo residuo della societa’ del gruppo e’ ancora elevato e il debito e’ stato assunto sulla base del richiesto, in attesa delle valutazioni del curatore speciale. Un minor risultato viene evidenziato anche per i debiti ipotecari di Alitalia, a causa del minor valore di realizzo della cessione degli aerei, rispetto al debito ipotecario residuo. In generale, sulla base dei crediti complessivamente richiesti con le istanze fino a qui esaminate (circa l’88% del totale), l’ammontare del passivo accertato e’ pari a poco meno del 40% del richiesto.
I costi della procedura di amministrazione straordinaria risultano per circa 36,3 milioni di euro, il 3,17% dell’attivo realizzato. Lo stesso commissario straordinario, come ha detto lo stesso Fantozzi, ha percepito un compenso totale per questi di due anni di 6 milioni di euro, in due acconti da 3 milioni di euro all’anno ciascuno.
Infine, per quanto riguarda il personale, il gruppo Alitalia, all’inizio della procedura aveva 18.733 dipendenti, di cui 16.172 a tempo indeterminato. A questi vanno aggiunti altri 1.041 dipendeti delle due societa’ di manutenzione Atitech e AMS. Dopo la cessione di attivita’ a Cai, sono passate alla nuova societa’ 10.519 persone, mentre le altre 5.875 unita’ sono state poste in cassa integrazione straordinaria a zero ore. Al 30 settembre scorso, le persone in cigs a zero ore risultano essere 4.189. Prima dell’amministrazione straordinaria, Alitalia e Alitalia Servizi avevano un totale di 81 filiali estere. dalla chiusura delle sedi sono stati recuperati 46,6 milioni, mentre ne rimangono altri 24 milioni da recuperare.
”La gestione dell’impresa – si legge nelle valutazioni conclusive della relazione – si e’ conclusa positivamente, preservando in misura soddisfacente i livelli occupazionali; tutte le attivita’ sono statedismesse in tempi estremamente rapidi a tutela del ceto creditorio e con modalita’ che hanno assicurato risorse superiori ai valori di perizia come confermato dal monitoring trustee nominato dalla Commissione europea”.
Fonte: Asca