Buone notizie per i proprietari di immobili: con l`introduzione della cedolare secca, la tassazione sugli affitti delle unita` abitative subira` una netta riduzione . Entro la fine di questo mese, infatti, il legislatore dovrebbe approvare un provvedimento che introdurra`, sui redditi da locazione, un`imposta unica con aliquota del 20%. Questa disposizione di legge riguardera` solo gli immobili ad uso abitativo di proprieta` di persone fisiche.
Alla luce di questa importantissima novita` che riguarda circa 2.730.000 abitazioni in affitto presenti in Italia, la Cgia di Mestre ha cercato di quantificare l`alleggerimento fiscale per i proprietari di questi immobili che opteranno per l`applicazione dell`aliquota al 20%.
“Da una nostra prima stima – esordisce Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – se tutti i locatori decideranno di applicare la cedolare secca, il risparmio complessivo per le loro tasche sara` di quasi un miliardo di euro l`anno”.
Ma chi saranno coloro che guadagneranno di piu` dall`applicazione di questo provvedimento?
“Dalla nostra simulazione – prosegue Bortolussi – i risparmi di imposta piu` robusti riguarderanno, in particolar modo, le persone fisiche con un livello di reddito superiore ai 29.000 euro l`anno. Da questa soglia di reddito in su, lo sgravio fiscale medio oscillera` tra i 740 euro, sino a toccare i 2.172 euro per un locatore con un reddito complessivo superiore ai 75.000 Euro. Inoltre, se per i locatori che applicano il canone libero i vantaggi economici saranno sempre assicurati, per coloro che applicheranno il canone concordato, invece, l`applicazione della cedolare secca non sempre garantira` una riduzione di imposta”.
Dalla Cgia di Mestre evidenziano che attualmente esistono 2 tipologie di contratti di locazione: uno detto a “canone libero”, in cui le parti possono fissare liberamente l`ammontare del canone: l`altro, chiamato “canone concordato”, in cui il prezzo dell`affitto viene stabilito in base ad accordi raggiunti tra le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della proprieta` e degli inquilini. Quest`ultima tipologia contrattuale, pero`, e` pressoche` inutilizzata visto che rappresenta solo lo 0,6% circa di tutti i contratti di locazione presenti in Italia.
Fonte: Ance