Lavazza: a Torino il nuovo centro direzionale

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Il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino, insieme a Giuseppe Lavazza, Vicepresidente del Gruppo, ha presentato il progetto firmato dallfarchitetto Cino Zucchi per il futuro headquarterdella storica azienda. Un progetto integrato con il territorio e attento ai valori di sostenibilità.
All’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale del provvedimento che riguarda la trasformazione dell’ area Ex Enel di via Bologna su cui sorgera il nuovo Centro Direzionale Lavazza, il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino e Giuseppe Lavazza, Vicepresidente del Gruppo, hanno presentato ufficialmente il progetto che farà da volano di riqualificazione per un’ampia e importantenarea della città. A illustrare i dettagli della proposta progettuale sono intervenuti l’Arch. Cristiano Picco, per quanto riguarda la parte urbanistica, e l’Arch. Cino Zucchi, uno dei migliori professionisti italiani di livello internazionale, che ha curato invece il progetto architettonico. L’intervento riguarderà l’area delimitata dalle vie Bologna, Pisa, Ancona, Largo Brescia e Corso Palermo. La scelta localizzativa e le linee progettuali, data la forte valenza economica, urbanistica e sociale dell’intervento, sono state valutate in sinergia con la Città di Torino: “L’importante progetto di Lavazza e un segnale di fiducia nei confronti di Torino – ha dichiarato il Sindaco Chiamparino – e dimostra che nonostante il momento particolare che stiamo attraversando, imprese solide scelgono di investire qui. Il centro direzionale rappresenta un tassello fondamentale nella trasformazione e nel rilancio di tutta la zona nord della città”.
Giuseppe Lavazza, Vicepresidente del Gruppo, ha colto l’occasione per ribadire una volta di più il legame profondo dell’azienda con la città: “La realizzazione della nuova sede a Torino costituisce un’importante e ulteriore conferma della volontà di radicamento e di crescita di Lavazza sul territorio. Contribuire alla valorizzazione di un’ area cosi importante della città ci consente di poter esprimere la nostra gratitudine nei confronti di questi luoghi, a cui siamo legati con orgoglio sin dalle nostre origini”. Durante il Consiglio Comunale è stato dunque discusso e approvato il piano urbanistico realizzato dall’Arch. Cristiano Picco, che ha dichiarato: “Il progetto urbanistico propone una nuova centralità urbana, dove la vocazione direzionale degli uffici Lavazza e abbinata al recupero e alla trasformazione degli edifici storici dell’ex centrale elettrica: una nuova struttura complessa con attivita di interesse pubblico e servizi, a conferire un rinnovato geffetto cittah sullfintero quadrante urbano”.
Il sito che ospiterà la nuova sede – ideata con l’obiettivo di ampliare, migliorare e rendere piu efficienti gli uffici direzionali Lavazza – è stato individuato in un quadrante che permette una facile accessibilità al polo industriale di Strada Settimo, composto sia dallo stabilimento produttivo, uno tra i più grandi impianti al mondo per la trasformazione e produzione del caffè, sia dal recentemente inaugurato Lavazza Innovation Center, in cui sono state concentrate tutte le funzioni del Gruppo dedicate alla ricerca e allfinnovazione. L’intervento di riqualificazione urbanistica ed edilizia si integra perfettamente con il territorio e sarà attuato nel pieno rispetto dei canoni di sostenibilità energetica e ambientale. Sostenibilità che caratterizza il progetto di Cino Zucchi, una sorta di “Nuvola Verde” che raccorda tra loro i vari fronti e gli edifici industriali conservati e convertiti a nuove funzioni, offrendo un nuovo spazio aperto ai cittadini: “Il progetto per la nuova sede Lavazza rappresenta un modello innovativo di riqualificazione urbana che unisce azione pubblica e privata – ha concluso l’Arch. Cino Zucchi – Un recinto a destinazione industriale si apre alla citta e alla sua vita quotidiana, creando luoghi di lavoro e svago di grande qualità. Torino si conferma cosi un laboratorio di una nuova “metamorfosi urbana” fondata su valori di sostenibilità ambientale, di ricchezza e varietà dei rapporti sociali, di vivibilità degli ambienti, di armonia tra forme della storia e luoghi della vita contemporanea”.