I Paesi dell’area dell’euro attuino “con tempestività riforme strutturali consistenti e di ampia portata a integrazione del risanamento dei conti pubblici per migliorare le prospettive di una maggiore crescita sostenibile”.
Nel bollettino di gennaio, la Bce sottolinea che “la crescita economica proseguirà anche nel 2011, le esportazioni dell’area dell’euro dovrebbero beneficiare del perdurante recupero dell’economia mondiale”. Sulla scia di fattori positivi, quali l’elevato grado di fiducia delle imprese e la politica monetaria accomodante, ”la domanda interna del settore privato – prosegue la Bce – dovrebbe fornire un contributo sempre piu’ consistente alla crescita”. Ci si attende tuttavia che la ripresa dell’attività sia frenata ”dal processo di aggiustamento dei bilanci e dai rischi verso il basso connessi alle tensioni in alcuni segmenti dei mercati finanziari e alla loro potenziale trasmissione all’economia reale dell’area dell’euro”. Per la Bce ulteriori rischi arrivano ”dai rinnovati rincari del petrolio e di altre materie prime, spinte protezionistiche e una possibile correzione disordinata degli squilibri internazionali”. La Banca Centrale Europea osserva che i governi devono ”impegnarsi al massimo al fine di conseguire i propri obiettivi di disavanzo e condurre saldamente il rapporto debito pubblico/PIL verso un percorso discendente”. “Se poi dovesse essere necessario – si legge ancora nel bollettino – i governi devono essere pronti a definire e attuare prontamente ulteriori misure correttive, preferibilmente dal lato della spesa”. La Bce torna poi a chiedere l’adozione di misure strutturali che si integrino con il risanamento dei conti pubblici ”per migliorare le prospettive di una maggiore crescita sostenibile”. ”Profonde riforme risultano particolarmente necessarie nei paesi che in passato hanno subito una perdita di competitivita’ o che al momento risentono di disavanzi di bilancio e disavanzi esterni elevati”, prosegue l’Eurotower, invitando a rimuovere le rigidita’ nel mercato del lavoro e in quello dei beni. Un insieme di misure ”fondamentali per stimolare l’incremento della produttivita’, una delle principali determinanti della crescita a lungo termine”.Riforme che dovrebbero essere supportate ”dai necessari miglioramenti della struttura del settore bancario. Situazioni patrimoniali sane, un’efficace gestione del rischio e l’adozione di modelli imprenditoriali solidi e trasparenti restano indispensabili per rafforzare la capacita’ di tenuta delle banche agli shock e assicurare un accesso adeguato ai finanziamenti, gettando le basi per la crescita sostenibile e la stabilita’ finanziaria”, spiega la Bce. Per quel che riguarda l’andamento dell’inflazione, nell’Eurozona ”il tasso di inflazione potrebbe registrare ulteriori aumenti temporanei sopra il 2%” . Una pressione al rialzo che arriva soprattutto dalle materie, ma sul finire dell’anno la pressione inflazionistica dovrebbe ”tornare a moderarsi”. Nel complesso nessun allarme inflazione, ”l’evoluzione dei prezzi restera’ in linea con la loro stabilità nell’orizzonte rilevante per la politica monetaria ma sara’ importante ”tuttavia seguire l’andamento dei prezzi con molta attenzione”.
Fonte: Confcommercio