Operazione Pulcinella: cosi’ e’ stata battezzata dalla Guardia di Finanza di Brescia una vasta operazione che ha permesso di accertare una frode fiscale di 180 milioni di euro e di arrestare 11 imprenditori (uno e’ ancora ricercato, ndr) di cui 9 bresciani (di Lumezzane e Cellatica) e uno del napoletano. Denunciate, inoltre, 28 persone e sequestrati beni per un valore di 10 milioni. E’ l’epilogo di una inchiesta condotta dal Nucleo di Polizia tributaria delle Fiamme gialle bresciane e coordinata dal pm Antonio Chiappani. Le ricerche, scaturite nel 2008 dall’individuazione di un uomo orginario del napoletano alla alla guida di un Suv con a bordo 300mila euro in contanti, hanno permesso di appurare un sistema rodato di false fatturazioni, evasione fiscale e illeciti guadagni maturati nel settore della compravendita dei rottami metallici. Al centro, tre societa’ cartiere, con sede ad Arzano (Na), Ravanusa (AG) e Paderno Franciacorta (Bs), costituite allo scopo di emettere fatture fittizie a coperura di acquisti effettuati in realta’ in nero da societa’ reali (in tutto 15) localizzate tra la provincia di Brescia e Napoli. Grazie a intercettazioni, pedinamenti e controlli e’ stata ricostruita la movimentazione di ingenti flussi di denaro contante proveniente dalla monetizzazione di assegni e bonifici ricevuti in pagamento dalle “cartiere” a fronte delle transazioni commerciali di copertura. Il contante veniva infatti restituito alle imprese destinatarie del rottame, eccezion fatta per una percentuale devoluta alle societa’ “cartiere” per il sevizio. L’escamotage consentiva ai fornitori che operavano in nero di immettere sul mercato prodotti senza pagare le tasse, e ai clienti di acquistare materie prime a prezzi inferiori. L’operazione, che ha messo in campo cento uomini, ha permesso anche di sequestrare un’autovettura Wiesman Roadster prodotta a mano in un numero limitato di esmeplari del valore di 300mila euro.
Fonte: Agi