Federalismo fiscale e la Pubblica amministrazione nel Sud come ammortizzatore sociale

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L’argomento del giorno, al di là delle questioni inerenti i Bunga Bunga, è il federalismo fiscale tanto perorato dalla Lega nord. Il concetto in sé e per sé non è disprezzabile, perché avvicina il luogo dove si pagano le tasse al luogo in cui i soldi così acquisiti vengono poi spesi. In questo senso aumenta la controllabilità dei pubblici amministratori e irrobustisce la democrazia. E sin qui nulla quaestio. Il problema come sempre è nel come questo portato teorico poi si può trasformare in realtà. Ed in Italia la questione è resa più complessa dall’esistenza di due diverse pubbliche amministrazioni. Una, quella settentrionale e centrale, pur malata di burocratismo comunque più efficiente e più snella. Un’altra quella meridionale ipertrofica e con distorte funzioni sociali. Cioè una pubblica amministrazione che anziché erogare solo servizi pubblici è servita, negli anni. anche per incrementare artificiosamente i livelli occupazionali con ciò svolgendo una incontrollata, confusa e costosa funzione di ammortizzatore sociale. Come si fa a realizzare il federalismo fiscale in queste condizioni? Non è semplice ed è, in buona sostanza, una questione puramente politica. Cioè di spostamento di poteri e di equilibri di potere. Ecco perché la Lega Nord insiste tanto sul punto. Perché un federalismo lineare significa inevitabilmente minore risorse per il Sud, fosse solo per il fatto che la variabile chiamiamola così clientelare non potrà mai essere introdotta in nessun calcolo ufficiale e in nessun documento ufficiale. E così facendo il mezzogiorno politicamente conterà meno, perché verranno inariditi i flussi finanziari che permettevano una gestione del consenso politico attraverso la gestione della pubblica amministrazione. Si tratta di un’analisi forse cinica ma assai realistica. E che comunque sarà sconvolgente di assetti ormai ritenuti immutabili. Per il Sud la difesa ad oltranza di questo stato di cose è insostenibile. Continuare a erigere barricate nei confronti di un’allocazione più efficiente dei soldi pubblici (l’idea portante del federalismo fiscale) significa solo che il processo inevitabili diventerà alla fine traumatico e improvviso. D’altronde non tutto quello che sostiene la Lega Nord è accettabile o motivabile. Ma si tratta di una partita che va giocate e discussa, non accantonata. In palio c’è un paese più efficiente e moderno, cosa che ancora non accade pienamente.