Promuovere con decisione lo sviluppo della mobilità elettrica ma senza introdurre oneri aggiuntivi generalizzati sulle bollette. E’ quanto sottolinea l’Autorità per l’energia, alle Commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera, in una Memoria sulle prospettive del settore, ricordando pure le facilitazioni già da essa introdotte: eliminazione di alcuni vincoli normativi per consentire le ricariche in luoghi privati; introduzione di tariffe ad hoc; promozione di progetti sperimentali per la ricarica in luoghi pubblici.
A giudizio dell’Autorità, la mobilità elettrica, considerate le sue ricadute positive in termini di risparmio energetico, di riduzione dei gas serra e di minor dipendenza dai combustibili fossili, è un tema di estrema importanza per il sistema elettrico italiano e, più in generale, per la politica energetica, industriale, ambientale del Paese (anche come efficace strumento per diminuire l’inquinamento nei centri urbani). Proprio per questo, occorre che lo sviluppo del settore avvenga nel pieno rispetto delle regole di mercato e della concorrenza, senza distorsioni nei prezzi dell’elettricità, evitando che il finanziamento delle azioni di promozione dei veicoli elettrici gravi sulla spesa della globalità dei consumatori finali. Ogni possibile eventuale forma di agevolazione tariffaria dovrà quindi essere concepita in modo da essere limitata alla componente regolata dei servizi a rete (trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica) o essere riferita, qualora ritenuto necessario dal Legislatore, alla componente di copertura dei costi per le infrastrutture di ricarica ritenute di pubblico interesse. Infatti, la bolletta è già gravata di componenti specifiche (ad esempio per il finanziamento degli incentivi allo sviluppo delle fonti rinnovabili), della cui dimensione eccessiva e crescente l’Autorità ha avanzato segnalazioni a Parlamento e Governo.
Gli interventi dell’Autorità già attuati per lo sviluppo della mobilità elettrica
A sostegno dello sviluppo dell’auto elettrica, l’Autorità per l’energia ha recentemente assunto alcune iniziative che rappresentano l’inizio di una significativa fase di innovazione nei servizi. In particolare, con la deliberazione ARG/elt 56/10 l’Autorità ha introdotto la tariffa per la ricarica “privata” dei veicoli elettrici direttamente presso la propria abitazione, il garage o nel parcheggio condominiale e ha eliminato i vincoli normativi che ostacolavano la predisposizione di eventuali punti di ricarica nei luoghi privati. In base alla precedente normativa, infatti, ai consumatori domestici era vietato disporre di un duplice punto di fornitura elettrica nella stessa unità immobiliare: ora, invece, è possibile richiedere ad un fornitore di energia elettrica più punti di fornitura, ognuno con un contatore, destinati espressamente all’alimentazione di veicoli elettrici. Il provvedimento si estende anche alle aree aziendali destinate a parcheggio di flotte di veicoli. L’Autorità ha anche previsto di applicare ai punti di ricarica la tariffa di trasporto già prevista per altri usi, indipendentemente dal fatto che il richiedente sia un cliente domestico o meno mentre il prezzo dell’energia elettrica sarà ‘libero’, ovvero potrà variare a seconda dell’offerta che verrà selezionata fra quelle dei diversi venditori, offerta che potrebbe essere diversa da quella scelta per la fornitura domestica. In ogni caso, anche per i veicoli elettrici, il livello e la modalità di formazione del prezzo di vendita dovranno essere il frutto della concorrenza sul mercato liberalizzato. Sempre in tema di mobilità elettrica, l’Autorità è successivamente intervenuta con un ulteriore provvedimento, la deliberazione ARG/elt 242/10 che ha previsto alcune significative novità. Fra queste, alcune disposizioni transitorie per la ricarica dei veicoli elettrici in luoghi pubblici e per consentire lo svolgimento di progetti sperimentali di mobilità elettrica, attualmente in fase di avvio sul territorio nazionale, una tariffa di rete riservata alla ricarica di veicoli elettrici nei centri urbani ed in altri luoghi aperti al pubblico semplificazioni ed agevolazioni per la realizzazione di alcuni progetti mirati di sperimentazione [1]. L’Autorità, infatti, deciso di estendere anche a questo settore l’approccio per “progetti pilota”, già adottato sul versante delle smart grid, trattandosi di due tematiche strettamente correlate rispetto all’obiettivo di modernizzare e rendere più flessibili e intelligenti le reti di distribuzione elettrica.
Nella Memoria, infine, l’Autorità segnala all’attenzione del Legislatore alcuni aspetti normativi non di propria diretta competenza che, però, potrebbero avere un impatto decisivo sullo sviluppo della mobilità elettrica:
· l’esigenza – già colta dall’art. 7 del disegno di legge AC 3553 – di definire un quadro legislativo per l’installazione dei punti di ricarica in contesti condominiali (“diritto al punto di ricarica”), dato che in assenza di tale quadro nazionale potrebbero insorgere ostacoli a livello di regolamenti comunali o addirittura di ogni singola assemblea di condominio;
· l’esigenza di non aggravare il carico fiscale delle accise sull’energia elettrica anche in presenza di uno sviluppo della mobilità di massa, e di chiarire alcuni aspetti relativi alla duplicazione delle apparecchiature di misura dell’energia elettrica, necessaria per consentire la rivendita di tale energia nei punti vendita con infrastrutture di ricarica. La Memoria dell’Autorità è disponibile sul sito www.autorita.energia.it
[1] I progetti pilota sono sei e verranno selezionati entro aprile 2011; queste sperimentazioni per godere di specifiche agevolazioni (728 euro/anno per punto di ricarica fino al 2015) dovranno soddisfare sulla base di requisiti di efficienza ed efficacia ben definiti, di precisi impegni a pubblicizzare e condividere i risultati ottenuti, della bontà delle tecnologie proposte e della loro valenza in termini di efficienza di servizio, di ottimale utilizzo delle infrastrutture di ricarica e facilitazione della concorrenza. L’Autorità ha fissato anche i criteri generali che verranno utilizzati dopo il 31 marzo 2011, termine di presentazione dei progetti, per la selezione e il successivo
monitoraggio dei progetti sovvenzionati: la completezza del progetto in termini tecnologici; la minor onerosità per il sistema elettrico; la rilevanza delle informazioni che potranno essere rese disponibili al sistema elettrico; la minimizzazione degli oneri gestionali nei rapporti contrattuali dei vari soggetti attivi nell’ambito della sperimentazione; la capacità di garantire un servizio competitivo, concorrenziale e omogeneamente diffuso.