In uno scenario globale in cui la ripresa continua ma con andamento differente, nel 2011 il Pil mondiale dovrebbe aumentare del 4,4%, soprattutto grazie alla forte crescita delle economie emergenti. E’ la stima – aumentata dello 0,2% rispetto alla precedente valutazione – formulata dal Fondo monetario internazionale nell’aggiornamento del World Economic Outlook, diffuso oggi.
Per l’Italia, invece, il Fondo conferma la stima dell’1% di crescita del Pil per l’anno in corsoe taglia dello 0,1% (all’1,3%) quella per il 2012, uno dei livelli più bassi fra le economie avanzate, per le quali – complessivamente – è stimata una crescita del 2,5% su entrambi gli anni. In questo gruppo, nel 2011 solo la Spagna – con una crescita stimata allo 0,6% – registra un tasso più basso di quello italiano: il prossimo anno, tuttavia, il Fondo prevede un ‘sorpasso’ con un aumento del Pil dell’1,6%. Per l’Eurozona complessivamente, l’Fmi vede una crescita dell’1,5% nel 2011 e dell’1,7% il prossimo anno, confermando il ruolo di ‘locomotiva’ della Germania (nel biennio, +2,2% e + 2,0%).
Fra i ritocchi alle stime di Pil per il biennio 2011-2012 spicca la revisione sull’economia statunitense che quest’anno, secondo il Fondo monetario, dovrebbe aumentare del 3% (con un aumento dello 0,7% rispetto alla precedente valutazione dell’ottobre scorso): il dato sul Pil Usa è altresì rivisto – ma questa volta al ribasso dello 0,3% – anche per il 2012, con una crescita stimata al 2,7%.
Fra le economie emergenti, conferme per l’andamento di Cina (+9,6% nel 2011 e +9,5% nel 2012) e India (rispettivamente +8,4% e +8%), in uno scenario di crescita complessivamente molto più forte rispetto alle economie avanzate. D’altronde, nel presentare questo aggiornamento al suo Outlook, il Fondo ribadisce la visione di una ripresa a due velocità con preoccupazioni differenti per le economie avanzate (elevata disoccupazione) ed emergenti (pressioni inflazionistiche).
L’Fmi rivede leggermente al rialzo le stime di ripresa per il commercio, che a livello globale – dopo il crollo del 2009 (-10,7%) e il ‘rimbalzo’ dell’anno successivo (+12,0%) – dovrebbe mantenere un robusto tasso di crescita, +7,1% nel 2011 e +6,8% il prossimo anno, anche qui soprattutto grazie alle dinamiche delle economie emergenti. Forte revisione, invece, per il prezzo delle materie prime: per il petrolio la stima per il 2011 – rispetto alla valutazione di ottobre – cresce del 10,1%, ipotizzando un aumento in dollari pari al 13,4 % (dopo l’aumento del 27,8% messo a segno nel 2010), e diminuisce del 4,1% per il 2012, con una previsione di prezzi quasi fermi (+0,3%). Infine i prezzi al consumo vengono rivisti al rialzo con un tasso di inflazione oggi ipotizzato per il 2011 e per il 2012 all’1,6 % nelle economie avanzate e al 6,0% nel 2011 e al 4,8% il prossimo anno in quelle emergenti.