Serve una vera e propria autorita’ indipendente per vigilare sulla piena attuazione della liberalizzazione del settore postale e non, invece, una Agenzia, come previsto dallo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue del 2008. Lo ha sottolineato il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricala’, nel corso dell’audizione alla Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera.
”La scelta operata dal Governo italiano nell’agenzia di regolazione – ha detto Catricala’ – non appare in linea con le migliori pratiche in termini di indipendenza del regolatore adottate dai piu’ importanti Paesi dell’UE”.
Infatti, ha proseguito il presidente dell’Antitrust, ”nel dare avvio al progressivo processo di liberalizzazione dei servizi postali, l’articolo 22 della Direttiva 97/67/EC stabiliva per ciascuno Stato membro l’obbligo di istituire un’autorita’ settoriale di regolazione dotata di requisiti di separazione legale e indipendenza funzionale. Cio’ allo scopo di garantire una condizione di imparzialita’ della regolazione settoriale”, che, ”risulta particolarmente cruciale nella fase di liberalizzazione del mercato, in cui e’ necessario applicare incisivi strumenti di regolazione. Su questo aspetto – ha continuato Catricala’ – la terza e ultima Direttiva (2008/06/CE), intervenendo a modificare il citato articolo 22, ha specificato un ulteriore requisito per gli Stati membri che mantengono la proprieta’ o il controllo dell’operatore postale”, i quali devono ”provvedere alla piena ed effettiva separazione strutturale delle funzioni di regolamentazione dalle attivita’ inerenti alla proprieta’ o al controllo”.
Gia’ nel parere dello scorso 15 gennaio, l’Antitrust ha sottolineato, tra le altre cose, che ”la mancanza di indipendenza che si ricollega alla figura giuridica dell’Agenzia” emerge ”dalle regole di funzionamento della stessa”, le quali ”prevedono stringenti poteri di indirizzo del governo, primo fra tutti il potere di nomina del direttore generale”, che viene indicato dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro competente.
Fonte: Asca