Federalismo, da cedolare -3,38 mld. Fli: irricevibile

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La cedolare secca sugli affitti porterà nel 2011 a un minore gettito in termini di competenza di 3,38 miliardi. Lo si desume dalla relazione tecnica al decreto sul federalismo municipale depositata ieri in Parlamento, che Futuro e libertà ritiene “irricevibile” perché priva di adeguata copertura. Nella versione attuale del decreto, la cedolare secca consiste in un’aliquota unica al 23% (20 per i canoni concordati) sul reddito da locazione, che varrà già per quest’anno e potrà essere applicata su base volontaria. Sui 3,38 miliardi, 3,187 miliardi sono minor entrate Irpef, ai quali la Ragioneria generale dello Stato somma 145 milioni di mancate addizionali regionali e 48 milioni di minori addizionali comunali. Il governo ritiene tuttavia che la cedolare secca possa autofinanziarsi grazie all’emersione degli immobili affittati in nero per circa 3,414 miliardi. Nel dettaglio, il gettito dovuto all’emersione spontanea dovrebbe valere – secondo la Ragioneria generale dello Stato – 2,815 miliardi di euro, ai quali vanno sommati 599 milioni di entrate raccolte con l’inasprimento delle sanzioni per chi non registra i contratti. “Siamo al gioco delle tre carte perché a luglio la cedolare doveva costare 2,8 miliardi, a dicembre 1 miliardo e ora 3 miliardi, coperti addirittura con l’emersione, cosa che non si potrebbe fare in base all’articolo 81 della Costituzione”, attacca il finiano Mario Baldassarri, il cui voto in commissione bicamerale è determinante per il via libera al decreto, dal momento che Pdl e Lega non hanno la maggioranza assoluta. Nel 2012 la perdita di gettito stimata dal governo vale 3,463 miliardi e 3,546 nel 2013, che il governo copre con maggiori entrate pari rispettivamente a 3,814 e 4,213 miliardi. L’apparato sanzionatorio da solo dovrebbe assicurare quasi un miliardo nel 2012 e 1,398 miliardi nel 2013. In termini di cassa l’andamento di entrate e uscite è molto diverso perché tiene conto di diverse stime prudenziali e dell’impatto dovuto al pagamento delle imposte tramite il sistema di acconti. Solo per il 2011, il risultato dà un minor gettito di 2,41 miliardi e maggiori entrate per 2,902 miliardi con un saldo positivo di 492 milioni. La commissione bicamerale voterà il decreto, al quale la Lega vincola il destino della legislatura, giovedì prossimo 3 febbraio. Nel frattempo il governo sta studiando un nuovo testo per superare le obiezioni sia dei partiti di opposizione che dei comuni, insofferenti per numerosi articoli del decreto. Uno dei terreni di confronto con i sindaci riguarda le condizioni per lo sblocco delle addizionali comunali e il meccanismo per fissare l’aliquota dell’imposta municipale unica (Imu) sugli immobili, che scatterà nel 2014 e sostituirà, secondo la relazione tecnica, un nutrito insieme di tributi del valore di 11,57 miliardi.

Giuseppe Fonte

Fonte: Reuters