Il provvedimento e’ migliorato e prevede maggiori certezze e garanzie per i Comuni sul lato dell’autonomia fiscale. L’ANCI ritiene infatti che si sia raggiunto un equilibrio accettabile per riportare i Comuni italiani al pari degli altri sistemi europei ed internazionali. Questo e’ il principale obiettivo dell’Associazione .
Il lavoro compiuto ha consentito di fare passi in avanti, non risolutivi, su questioni rilevanti anche per permettere ai Comuni di affrontare piu’ agevolmente la difficilissima situazione finanziaria per il 2011 e per tutto il triennio. Resta infatti molto complicato l’assetto della finanza locale uscito dalla manovra di luglio che portera’ molti enti ad usare l’autonomia per compensare i tagli.
Con questo provvedimento giungono a due i passaggi attuativi della delega. Manca il terzo punto fondamentale: quello della perequazione. Sara’ questo il tassello che dovra’ portare in equilibrio il sistema e che l’ANCI auspicava fosse inserito in questo provvedimento.
Il testo e’ il risultato di un confronto molto aperto frutto di un lavoro di proposta tecnica e politica che ha impegnato l’Associazione su tanti tavoli di lavoro con il Governo ed i gruppi parlamentari.
Procedendo con ordine sono state queste le principali richieste accolte: il riconoscimento di una quota pari al 2 per cento di compartecipazione all’IRPEF per rendere piu’ omogeneo sul territorio il nuovo gettito devoluto da ripartire in base al domicilio fiscale; l’istituzione del Fondo di riequilibrio i cui stanziamenti sono distribuiti in accordo con i Comuni, tenendo conto di alcuni criteri quali popolazione, ampiezza demografica, gestioni associate di funzioni; assai rilevante l’accoglimento della proposta di estendere la clausola di salvaguardia prevista per il 2011 anche al 2012 (manca ancora per il 2013); la fissazioni di maggiori garanzie per assicurare ai Comuni la dinamicita’ del maggior gettito derivante dalle aliquote dei tributi devoluti, aliquote che possono essere modificate solo previa intesa; per quanto riguarda l’imposta di soggiorno e’ stato garantito che qualora il regolamento del Governo non sia adottato entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo il Comune puo’ comunque applicare il contributo facoltativo; egualmente per quanto riguarda la manovrabilita’ dell’aliquota sull’addizionale Irpef che puo’ essere azionata decorsi 60 giorni. Inoltre e’ stata riconosciuta l’esigenza da subito sottolineata dall’ANCI di un costante monitoraggio e verifica delle stime finanziarie rispetto ai reali gettiti al fine di garantire ai Comuni eguaglianza con i trasferimenti soppressi e nel tempo un recupero attraverso l’esercizio dell’autonomia fiscale e la dinamicita’ dei gettiti delle risorse decurtate con la manovra triennale. Resta ancora aperta la questione del gettito dell’IMU che vede ancora distanti le stime dell’ANCI da quelle del Governo.
Adesso la parola Parlamento che, a differenza dell’ANCI, certamente valuta sulla base di criteri di carattere generale e politico. L’ANCI riunira’ il proprio Consiglio Nazionale il 3 febbraio per la valutazione complessiva del provvedimento.