Eurispes: la crisi moltiplica gli atipici

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Nel mondo del lavoro, i lavoratori atipici sono stati le prime vittime della crisi. Non solo: in 16 anni (1993-2009) le leggi Treu e Biagi hanno portato a un aumento dei contratti a tempo determinato (+47,3%), portandone il numero a oltre 2milioni. A quantificarne il fenomeno è l’Eurispes, di cui daremo nelle prossime ore sintesi anche dei dati 2010-2011. Agli atipici con contratto a tempo determinato si sommano altri impieghi a termine: collaborazioni coordinate e continuative e prestatori d’opera occasionali (+15,8% dal 2004 al 2008).

Ma è stata la crisi economica ha dare il colpo di grazia ai lavoratori con contratti flessibili: nel 2009 si è registrato un calo occupazionale di ben 2,5 milioni di occupati temporanei, contribuendo ad accrescere le fila dei disoccupati e a portare il tasso di occupazione italiana a -1,6%.

Il 63% dei posti di lavoro persi ha riguardato i lavoratori atipici. In Italia, infatti, i dipendenti a tempo determinato sono diminuiti nel 2009 del -7,3% contro una media europea del -5,7%, e quelli atipici sono scesi a -8,6% (240mila unità). Inoltre, a 70mila collaboratori non è stato rinnovato il contratto, portando a una diminuzione del -14,9%.

Oggi la situazione non è destinata a migliorare. «L’Italia sta vivendo, insieme, una grave crisi politica istituzionale, economica e sociale. Tre percorsi di crisi che si intrecciano, si alimentano e si avviluppano l’uno con l’altro fino a formare un tutt’uno solido, resistente, refrattario ad ogni tentativo di districarlo, di venirne a capo». Lo ha dichiarato il Presidente Eurispes, Gian Maria Fara, in occasione della Eurispes: Rapporto Italia 2011: sessanta schede che analizzano i seguenti aspetti dello scenario socio-politico italiano: Fiducia / Sfiducia; Progettazione / Improvvisazione; Benessere / Malessere; Cittadinanza / Sudditanza; Nord / Sud; Uomo / Donna.

In particolare, secondo Fara, l’Italia sta vivendo un momento drammatico, come una bomba a orologeria pronta a esplodere. La miccia è così costituita: l’instabilità politica (« terra bruciata intorno alle Istituzioni repubblicane») e debito pubblico.