Energia: Prestigiacomo, il futuro sono anche le rinnovabili

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”Oggi le rinnovabili sono la frontiera della ‘green economy”’. Questo un passaggio della lettera che il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha indirizzato al direttore del Corriere della Sera.
”Le economie emergenti, come Cina e India, – prosegue il ministro nella sua lettera – che hanno maggiore bisogno di elettricita’, e le grandi economie sviluppate stanno sostenendo lo sviluppo e la diffusione delle rinnovabili con misure incentivanti e con investimenti massicci: 525 miliardi di dollari tra il 2008 e il 2010, con una crescita del 30% nell’ultimo anno, nonostante la crisi economica”.
”Il valore strategico delle fonti rinnovabili – spiega ancora la Prestigiacomo – e’ legato alla sicurezza energetica e alla diversificazione delle fonti per non essere totalmente dipendenti dalle importazioni di carbone, petrolio e gas. Dal punto di vista economico, va poi rilevato che la diffusione delle fonti rinnovabili nell’ultimo quinquennio ha determinato economie di scala con una riduzione dei costi fino a 5 volte, mentre il valore degli incentivi di supporto alle fonti rinnovabili, come rilevato recentemente dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, e’ inferiore alle misure di supporto all’uso dei combustibili fossili tradizionali. Inoltre, la crescita rapida delle fonti rinnovabili si accompagna allo sviluppo di nuove imprese che competono nel mercato mondiale dell’energia con tecnologie innovative impensabili fino a qualche anno fa”.
”I dati del ‘World Energy Outlook 2010’ dell’Agenzia Internazionale dell’Energia – continua il ministro – stimano gli investimenti nel settore nei prossimi 25 anni in 5700 miliardi di dollari”.
”L’Italia ha l’obiettivo del 17% di energia prodotta da rinnovabili nel 2020, fissato dall’Unione Europea. Oggi siamo all’8% (nel 2005 era il 5%) – precisa la Prestigiacomo – con un trend di crescita positivo che rende raggiungibile l’obiettivo Ue anche se ci sara’ molto da lavorare ma anche molta occupazione da creare, 100 mila nuovi posti di lavoro secondo una stima del Cnel”.
Fonte: Asca

”Oggi le rinnovabili sono la frontiera della ‘green economy”’. Questo un passaggio della lettera che il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha indirizzato al direttore del Corriere della Sera.
”Le economie emergenti, come Cina e India, – prosegue il ministro nella sua lettera – che hanno maggiore bisogno di elettricita’, e le grandi economie sviluppate stanno sostenendo lo sviluppo e la diffusione delle rinnovabili con misure incentivanti e con investimenti massicci: 525 miliardi di dollari tra il 2008 e il 2010, con una crescita del 30% nell’ultimo anno, nonostante la crisi economica”.
”Il valore strategico delle fonti rinnovabili – spiega ancora la Prestigiacomo – e’ legato alla sicurezza energetica e alla diversificazione delle fonti per non essere totalmente dipendenti dalle importazioni di carbone, petrolio e gas. Dal punto di vista economico, va poi rilevato che la diffusione delle fonti rinnovabili nell’ultimo quinquennio ha determinato economie di scala con una riduzione dei costi fino a 5 volte, mentre il valore degli incentivi di supporto alle fonti rinnovabili, come rilevato recentemente dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, e’ inferiore alle misure di supporto all’uso dei combustibili fossili tradizionali. Inoltre, la crescita rapida delle fonti rinnovabili si accompagna allo sviluppo di nuove imprese che competono nel mercato mondiale dell’energia con tecnologie innovative impensabili fino a qualche anno fa”.
”I dati del ‘World Energy Outlook 2010′ dell’Agenzia Internazionale dell’Energia – continua il ministro – stimano gli investimenti nel settore nei prossimi 25 anni in 5700 miliardi di dollari”.
”L’Italia ha l’obiettivo del 17% di energia prodotta da rinnovabili nel 2020, fissato dall’Unione Europea. Oggi siamo all’8% (nel 2005 era il 5%) – precisa la Prestigiacomo – con un trend di crescita positivo che rende raggiungibile l’obiettivo Ue anche se ci sara’ molto da lavorare ma anche molta occupazione da creare, 100 mila nuovi posti di lavoro secondo una stima del Cnel”.
Fonte: Asca