Da domani inizierà il voto sugli emendamenti nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio. Il testo è atteso in aula giovedì. Non è escluso il ricorso alla questione di fiducia.
Rush finale in Senato per il decreto milleproroghe: da domani inizierà infatti il voto sugli emendamenti nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio e il testo è atteso in aula il giovedì successivo. Non è escluso il ricorso alla questione di fiducia. Sempre giovedì (alle 19) è fissato il termine per presentare proposte di modifica in Aula. Nel frattempo, da domani, la commissione bilancio dovrebbe chiudere l’esame delle coperture dei circa 1.000 emendamenti che hanno superato l’esame di ammissibilitaà (542 le inammissibili per estraneità di materia delle circa 1.500 iniziali). E – spiega il relatore, Lucio Malan del Pdl – ”dovrebbero restare circa 600 emendamenti da esaminare in Commissione”. Questo anche se una ulteriore ‘scrematura’ potrebbe arrivare dai gruppi che potrebbero decidere di puntaresolo su alcune proposte, le più ‘qualificanti’. Dopo l’ok del Senato il provvedimento passera’ a Montecitorio dove, secondo fonti della stessa maggioranza, arriverà di fatto ”blindato”. Anche perché i tempi sono strettissimi: il decreto è in scadenza alla fine del mese in corso. Molti gli argomenti ‘piovuti’ sul decreto che in realtà, essendo solo un provvedimento di proroga termini, non dovrebbe contenere anche proposte normative più complesse. Già escluso il ritorno di un condono edilizio allargato a tutto il Paese, resterebbe invece – spiega Malan – la richiesta di molti senatori di maggioranza di bloccare le demolizioni in Campania (”ci stiamo ragionando”, dice) e si discute anche della richiesta della Lega di procrastinare il pagamento delle multe per le quote latte (costerebbe 30 milioni). Inoltre – spiega il relatore – si attende di conoscere l’orientamento del Governo sulla proposta avanzata da alcuni senatori del Pdl e osteggiata da più parti, di spostare la sede della Consob a Milano.Proposta già più volte avanzata, ma senza successo, dal Carroccio. Ma oltre a queste ipotesi, sulle quali si è recentemente alimentato il dibattito, sono tantissime le istanze avanzate al milleproroghe che attualmente è tra i pochissimi provvedimenti in discussione in Parlamento in attesa delle nuove proposte di politica economica annunciate dal premier, Silvio Berlusconi. Ma tra le proposte – spiega Malan – non dovrebbero esserci, come si ipotizza, parti del piano casa. Serrata di scudi intanto sul taglio per i fondi ai porti mentre, nonostante i molti emendamenti presentati, non dovrebbe essere reintegrato il fondo per l’editoria. Proteste si registrano poi per la bocciatura dell’emendamento per il rifinanziamento con 400 milioni di euro del Fondo nazionale per la non autosufficienza. Inoltre si attende ancora la proposta dell’altro relatore, Gilberto Pichetto Fratin, che riguarderebbe gli enti locali. Proposta che sarebbe allo studio insieme al Tesoro. Da registrare infine il recente intervento dell’Antitrust su un emendamento che bloccherebbe l’apertura di nuove parafarmacie.
Fonte: Confcommecio