Terna: approvato il Piano strategico 2011-2015

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Il Consiglio di Amministrazione di TERNA SpA, riunitosi oggi sotto la presidenza di Luigi Roth, ha esaminato i dati preliminari consolidati del 2010 ed ha approvato il Piano Strategico 2011-2015. I risultati e il Piano vengono illustrati dall’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo nel corso di un incontro con la comunità finanziaria e i media.

DATI PRELIMINARI CONSOLIDATI 2010
I risultati del 2010 – i più alti dall’IPO del giugno 2004 – fanno registrare una crescita in doppia cifra di tutti gli indicatori, nonostante una congiuntura economica poco favorevole. I Ricavi consolidati sono superiori a 1.580 milioni di euro, in aumento del 14% rispetto al 2009. La crescita dei ricavi riflette le dinamiche tariffarie, i risultati della controllata TELAT sui 12 mesi e la valorizzazione degli incentivi legati alla riduzione dei volumi approvvigionati sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento (delibera AEEG 213/09). L’Ebitda (Margine Operativo Lordo) risulta superiore a 1.170 milioni di euro, con un incremento del 17% rispetto al dato del 2009. L’Ebitda margin si attesta al 74%, con una crescita di 200 bps rispetto al 2009.
Gli Investimenti riferibili alle attività continuative raggiungono i 1.160 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto all’esercizio precedente, di cui circa 850 milioni relativi a interventi di sviluppo, a conferma dell’implementazione puntuale del Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale. In aggiunta, gli investimenti nel progetto fotovoltaico hanno raggiunto circa 300 milioni di euro.
L’Indebitamento finanziario netto effettivo delle attività continuative è pari a 4.722 milioni di euro, in aumento rispetto ai 3.758,2 milioni di fine 2009; l’incremento del debito è riferibile in massima parte alla dinamica degli investimenti ed in misura minore all’impatto delle partite passanti del mercato energetico sul capitale circolante. L’indebitamento non tiene ancora conto degli effetti positivi della cessione di Rete Rinnovabile.

PIANO STRATEGICO 2011-2015
Accelerazione degli investimenti: da 4,3 a 5 miliardi di euro (+15%) per le attività regolate tradizionali; triplicato l’impegno di investimento per le attività non tradizionali: stanziato fino a 1 miliardo di euro

Attività Regolate Tradizionali
Nei prossimi 5 anni saranno investiti circa 5 miliardi di euro per l’ammodernamento della rete, con una crescita di 700 milioni di euro, pari al +15%, rispetto a quanto annunciato nel Piano precedente (4,3 miliardi di euro). Gli investimenti di sviluppo, per cui è prevista una remunerazione incentivata, rappresentano circa l’82% del totale e aumentano da 3,3 miliardi di euro a 4 miliardi di euro. L’accelerazione degli investimenti si riflette sul capitale investito regolatorio (Regulated Asset Base, o RAB) che passa da 9 miliardi di euro a 12,4 miliardi di euro di fine piano, con un incremento medio annuo del 6,6%. Gli investimenti previsti dal Piano sulla parte regolata equivalgono ad una media annua di circa 1 miliardo di euro. Per Terna è una sfida importante ma sostenibile, come già dimostrano gli importanti risultati raggiunti negli ultimi anni. Si stima che la realizzazione di tutti gli interventi previsti possa coinvolgere 200 imprese per un totale di forza lavoro pari a 10.000 persone. Il Piano prevede, in particolare, il riassetto della rete elettrica nelle più grandi aree metropolitane del Paese: Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli e Palermo. A questi interventi vanno poi aggiunte le nuove stazioni elettriche per la raccolta e l’immissione in rete dell’energia rinnovabile, e le apparecchiature per la regolazione dei flussi di elettricità e della tensione.
Di seguito le altre principali opere strategiche, che riguardano, al Nord, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e il Friuli; al Centro, la Toscana, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo e la Sardegna; al Sud, la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia.

Area Nord
• Nuova interconnessione Italia-Francia*
• Linea Trino-Lacchiarella (Piemonte-Lombardia)
• Linea Dolo-Camin-Fusina (Veneto)
• Linea Chignolo Po – Maleo (Lombardia)
• Linea Redipuglia-Udine Ovest (Friuli)

Area Centro
• Interconnessione Italia-Montenegro
• Nuovo collegamento Sardegna-Corsica-Italia (Sa.Co.I.)
• Linea Colunga-Calenzano (Toscana-Emilia)
• Collegamento Elba-continente

Area Sud
• Collegamento Capri-continente (Campania)
• Linea Montecorvino-Avellino-Benevento (Campania)
• Linea Foggia – Benevento (Puglia – Campania)
• Collegamento Sorgente – Rizziconi (Sicilia – Calabria)*
• Linea Paternò-Pantano-Priolo (Sicilia)

Attività Non Tradizionali
Ferma restando la priorità di mantenere il proprio profilo di solidità finanziaria, Terna sta analizzando opportunità di investimento anche in attività non tradizionali, facendo leva sulle competenze maturate nella gestione di grandi opere e sulla conoscenza del mercato elettrico. Per tali attività l’impegno di investimento è triplicato e prevede stanziamenti fino a 1 miliardo di euro.In particolare, nel corso del 2011 è previsto lo sviluppo di una ulteriore tranche di progetti fotovoltaici per circa 50 MWp. Verranno inoltre valutate opportunità di investimento nel settore dell’efficienza energetica e per la realizzazione e gestione di infrastrutture di rete per la connessione alla rete locale di impianti a fonte rinnovabile nell’area Balcanica. In presenza di una regolamentazione appropriata, potranno essere considerati investimenti nel settore dello stoccaggio di energia, finalizzati ad un migliore efficientamento e messa in sicurezza della rete nelle aree più congestionate per la presenza di impianti a fonti rinnovabili.

Miglioramento dei margini: dal 74% al 78%
L’aumento dei ricavi e il controllo dei costi consentirà di migliorare la redditività del Gruppo dall’attuale 74% al 78% alla fine del periodo di Piano. Dal 2011 al 2015 la crescita media annua dei ricavi regolati di Gruppo sarà di circa il 6%, grazie all’aumento degli investimenti. Rimangono sostanzialmente stabili, nonostante la forte crescita degli investimenti, i costi riferiti alle attività regolamentate.

Solida struttura finanziaria: debito netto inferiore al 60% del capitale investito regolamentato
L’assorbimento di cassa generato dal piano di investimenti e dalla politica dei dividendi porterà ad un aumento del debito netto di 2,6 miliardi di euro alla fine del Piano, inferiore a quanto previsto nel precedente Piano industriale. La struttura del capitale rimane solida: durante il periodo di Piano, il rapporto tra debito e capitale investito regolamentato (RAB) rimane sempre ben al di sotto del 60%. Le condizioni del debito, legato anche all’ottimo livello del rating di Gruppo, restano molto competitive.

Confermata la politica dei dividendi: crescita annua del 4%
Il Piano Strategico 2011-2015 conferma la politica dei dividendi. Come già accaduto con la cessione di Terna Participações, una parte delle plusvalenze registrate con la vendita delle attività non tradizionali potrà integrare la suddetta politica che prevede una crescita annua del 4%, assumendo il 2008 come anno di riferimento.