Istat: diminuiscono i viaggi nei 2010. Aumentano le prenotazioni via Internet

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Nel 2010 i viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sono 99 milioni e 997 mila, per un totale di 626 milioni e 947 mila notti. Sono le stime pubblicate dall’Istat che analizza il quadro turistico italiano nel 2010. Secondo l’Isitituto, rispetto al 2009 si registra una diminuzione del numero di viaggi (-12,4%) e del numero di pernottamenti (-7,8%). In particolare, i viaggi di vacanza, che pesano per l’87,4% sul totale, mostrano una flessione (-11,4%) dovuta alla consistente diminuzione delle vacanze brevi (-18,7%), confermando la dinamica già segnalata nel 2009. Tale effetto si manifesta con maggiore intensità nel 2010, registrando anche un decremento nel numero di pernottamenti per vacanza breve (-18%). I soggiorni di vacanza lunga (di almeno 4 notti) e i pernottamenti per vacanza lunga, invece, si mantengono sostanzialmente stabili. Anche i viaggi per motivi di lavoro, che rappresentano il 12,6% dei viaggi, subiscono una forte diminuzione (-18,4%), accompagnata dal calo del relativo numero di pernottamenti (-29%).
Rispetto al 2009 si osserva anche una riduzione del numero di persone andate in vacanza in media in un trimestre (dal 28% nel 2009 al 27% nel 2010), soprattutto tra i residenti al Centro (dal 32% nel 2009 al 30,4% nel 2010). Considerando le destinazioni, si riducono del 13,4% gli spostamenti con mete italiane, che rappresentano l’81,7% del complesso dei viaggi, con una contrazione più marcata per i viaggi diretti verso le regioni del Centro (-18,7%), verso cui diminuiscono sia i viaggi di vacanza (-16,2%) sia i viaggi effettuati per motivi di lavoro (-30,7%). Gli spostamenti verso l’estero sono stabili nel loro complesso, ma si riducono quelli effettuati per motivi di lavoro (-17,4%). Le vacanze per far visita a parenti o amici diminuiscono (-17,2%), così come quelle trascorse in alloggi a titolo gratuito (-18%). Si osserva un incremento delle vacanze prenotate utilizzando internet (+11,5%), mentre diminuiscono i viaggi senza prenotazione (-24,6%).

Meno viaggi e meno pernottamenti
Nel 2010 i viaggi con pernottamento effettuati dalla popolazione residente sono 99 milioni e 997 mila, per un totale di 626 milioni e 947 mila notti. Entrambi gli aggregati presentano una flessione rispetto al 2009 (-12,4% per i viaggi, -7,8% per le notti). Sul totale dei viaggi, quelli effettuati per motivi di vacanza rappresentano l’87,4%, mentre il restante 12,6% è effettuato per motivi di lavoro. In termini di pernottamenti, alle vacanze è dedicato il 93,5% delle notti e soltanto il 6,5% ai viaggi di lavoro. Il 46,7% dei viaggi è effettuato in occasione di vacanze ‘lunghe’ (4 o più notti) e il 40,7% per vacanze ‘brevi’ (1-3 notti). Alle vacanze lunghe è dedicato l’81,1% delle notti trascorse in viaggio, mentre il restante 12,4% riguarda i soggiorni di vacanza breve.

In forte diminuzione le vacanze brevi e i viaggi di lavoro
Nel 2010 si osserva una consistente diminuzione del numero di viaggi di vacanza breve (-18,7%), in linea con quanto già osservato nel 2009, anno in cui si era interrotta la crescita che questo tipo di soggiorni aveva mostrato fino ad allora. Il calo delle vacanze brevi, passate da 49 milioni e 993 mila del 2009 a 40 milioni e 654 mila del 2010, ha dunque determinato una diminuzione del numero complessivo dei viaggi di vacanza nell’anno (-11,4%). Analoga diminuzione si registra anche nel numero di pernottamenti trascorsi per viaggi di vacanza breve (-18%). I viaggi e i pernottamenti per vacanza lunga non mostrano variazioni significative rispetto al 2009. Gli spostamenti per motivi di lavoro, invece, presentano una flessione (-18,4%), ancora più evidente in termini di pernottamenti (-29%). Il calo delle vacanze brevi, insieme a quello dei viaggi di lavoro, hanno determinato congiuntamente una diminuzione dell’ammontare complessivo dei viaggi (-12,4%) e dei pernottamenti nell’anno (-7,8%). Il rapporto tra le vacanze brevi e quelle lunghe torna a essere a favore delle seconde, così come osservato fino al 2007. Le vacanze lunghe rappresentano, infatti, il 46,7% delle vacanze, rispetto al 40,7% di soggiorni di più breve durata. Tra le vacanze lunghe continuano ad avere maggiore incidenza i soggiorni di minore durata, compresi tra 4 e 7 notti (53,6%), rispetto a quelli più lunghi (46,4% sono quelli di oltre 7 notti). Tuttavia, nel 2010 le vacanze di durata compresa tra 4 e 7 notti si riducono di quasi il 10% e, conseguentemente, la durata media dei viaggi di vacanza subisce un lieve aumento (da 6,3 notti nel 2009 a 6,7 notti nel 2010). Riguardo ai viaggi di lavoro, invece, la permanenza media si riduce, passando da 3,7 notti nel 2009 a 3,3 notti nel 2010

Si riduce la quota di viaggiatori
Nel 2010, la quota di quanti viaggiano in un trimestre è scesa, in media, di un punto percentuale (dal 28% nel 2009 al 27% nel 2010). Al Nord le persone che hanno viaggiato in media in un trimestre sono state il 31,3% dei residenti, mentre al Centro la quota è scesa al 30,4%. Nel Mezzogiorno soltanto il 19,5% dei residenti ha effettuato almeno un viaggio in media in un trimestre. Rispetto al 2009, il numero complessivo di turisti registra una variazione positiva solamente nel periodo gennaio-marzo, passando dal 18,8% al 21,9%. L’incremento si osserva sia tra chi fa viaggi di vacanza breve, sia tra le persone che hanno trascorso soggiorni più lunghi, con conseguenze sul totale dei turisti per vacanza, che subisce un aumento del 19,2%.
In linea con la flessione del numero di vacanze brevi, riscontrata a partire dal secondo trimestre dell’anno, il periodo aprile-dicembre è caratterizzato da consistenti riduzioni del numero di turisti per viaggi di vacanza breve. Nel trimestre aprile-giugno tale quota passa dal 16,2% del 2009 al 13,8% del 2010, incidendo negativamente sia sul numero di persone che effettuano vacanze nel trimestre (-10,8%) sia sul totale dei viaggiatori (per vacanza e per lavoro) nel trimestre (-10,9%). Nel periodo estivo, sebbene si assista a una riduzione dell’ammontare di persone che effettuano vacanze brevi (-24,6%) e viaggi di lavoro (-26,8%), i turisti per vacanza lunga si mantengono sostanzialmente stabili e pertanto non si osservano variazioni significative nel complesso dei turisti del trimestre. Nel periodo autunnale le persone che effettuano vacanze brevi subiscono di nuovo una consistente riduzione, passando dal 12,5% del 2009 all’8,6% del 2010, abbassando notevolmente, rispetto allo stesso trimestre del 2009, la quota di turisti per vacanza e quella di turisti nel loro complesso.
Nel 2010 diminuisce il numero medio di viaggi pro-capite, da 1,9 viaggi per persona a 1,7, e si mantengono le differenze nella propensione a viaggiare tra quanti vivono al Centro-Nord e chi vive nel Mezzogiorno. I viaggi medi pro-capite del Nord e del Centro sono rispettivamente 1,9 e 2,0, contro 1,1 viaggi dei residenti nel Mezzogiorno. Il Nord, inoltre, produce nel suo insieme la maggior quota di movimenti turistici (53,3% dei viaggi) e, al contempo, attrae il maggior numero di viaggi (45,9%).

Viaggiano di più i giovani e gli adulti
Tendenzialmente, in ogni periodo dell’anno, i giovani e gli adulti viaggiano di più. In particolare, nel periodo estivo effettuano almeno una vacanza il 63% dei bambini di 0-14 anni, il 55,8% della popolazione di età compresa tra i 25 e i 44 anni e poco più della metà dei giovani tra i 15 e i 24 anni. Gli anziani (65 anni e oltre) viaggiano meno, sia nel trimestre estivo (soltanto il 20,6% effettua almeno una vacanza) sia negli altri periodi dell’anno. Rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente, nel trimestre invernale si osserva un aumento di chi viaggia per vacanza tra i residenti nel Nord (19,8% nel 2009, 23,2% nel 2010) e nel Mezzogiorno (12,3 nel 2009, 15,1% nel 2010) e una stabilità nella quota di vacanzieri tra i residenti al Centro. Nel trimestre primaverile i turisti per vacanza residenti al Nord diminuiscono (30,7% nel 2009, 26,5% nel 2010), così come quelli residenti al Centro (30% nel 2009, 25,1% nel 2010), mentre rimane stabile la quota di turisti residenti nel Mezzogiorno. Nel trimestre autunnale si registra una diminuzione consistente della quota di vacanzieri al Centro (dal 22% nel 2009 al 15,6% nel 2010), mentre rimangono stabili le quote di turisti per vacanza tra i residenti al Nord e al Mezzogiorno.

Viaggi e turisti si concentrano in estate
La maggiore quota di viaggi dell’anno si concentra, come sempre, nei mesi estivi (42%). In linea con l’andamento dei viaggi, è in questo periodo che si osserva la quota massima di persone che viaggiano (46,4% dei residenti): in estate il 45,8% dei residenti fa almeno una vacanza, il 39,8% almeno una vacanza lunga, l’11,1% almeno una vacanza breve. Rispetto al 2009, l’ammontare complessivo di turisti per vacanza lunga nel periodo estivo si mantiene stabile, mentre si osserva una riduzione consistente sia del numero di turisti per vacanza breve (-24,6%), sia delle persone che hanno viaggiato per lavoro (-26,8%). Rispetto al trimestre estivo dell’anno precedente, considerando i soggiorni di vacanza con almeno 4 pernottamenti, l’incidenza di quelli di durata superiore alle 7 notti rispetto a quelli più brevi (compresi tra 4 e 7 notti) è più alta: nel 2010 i soggiorni di vacanza superiori alle 7 notti sono il 58,8% (52,9% nel 2009), mentre quelli di durata 4-7 notti sono il 41,2% (47,1% nel 2009). Tra i soggiorni di vacanza più lunghi (superiori alle 7 notti) prevalgono, comunque, quelli che non superano le 14 notti (35% nel trimestre estivo)

Le vacanze in Italia: diminuiscono al Centro e al Nord
L’81,7% dei viaggi effettuati nel 2010 ha come destinazione una località italiana, mentre il restante 18,3% un paese straniero. La quota più consistente di viaggi si conferma essere quella diretta verso il Nord (37,5%) tanto per le vacanze (38,1%) quanto per i viaggi di lavoro (33,4%). Rispetto al 2009, per i viaggi in Italia si osserva una diminuzione del 13,4%, dovuta al calo delle vacanze brevi (-19,1%) e dei viaggi di lavoro (-18,6%). La riduzione delle vacanze brevi è molto rilevante al Nord (-721,2%) e nel Mezzogiorno (-19,3%), meno consistente al Centro (-15,1%), dove, tuttavia, calano anche le vacanze lunghe (-18,1%). I viaggi di lavoro, tradizionalmente diretti in misura maggiore verso le regioni del Nord, nel 2010 subiscono una diminuzione rilevante in quest’area (-24,9%), ma soprattutto al Centro (-30,7%).
Complessivamente, dunque, rispetto al 2009 si viaggia meno per vacanze in Italia, con un decremento del 12,6%, dovuto principalmente alla diminuzione del complesso dei viaggi di vacanza diretti al Centro (-16,2%) e al Nord (-13,6%). Per quanto riguarda i viaggi di lavoro, si osserva una contrazione consistente di quelli diretti verso l’estero (-17,4%). Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto si confermano le regioni italiane più visitate dai residenti. Queste cinque regioni accolgono, complessivamente, oltre la metà degli spostamenti turistici interni, con quote comprese tra il 10,8% dell’Emilia-Romagna e il 6,9% del Veneto, risultando le mete più frequentate sia per motivi personali sia per lavoro
Per le vacanze estive in Italia si conferma la preferenza per le regioni del Mezzogiorno: nel trimestre lugliosettembre: tra le principali destinazioni per le vacanze lunghe ci sono, infatti, la Calabria (8,7% delle vacanze lunghe in Italia), la Puglia (8,6%), la Sicilia (7,2%) e la Sardegna (7%). Nello stesso trimestre le regioni più visitate per vacanza lunga, tra quelle del Centro e del Nord, sono l’Emilia-Romagna (13,8% delle vacanze lunghe), la Toscana (9,1%) e il Trentino Alto-Adige (8,3%) (Tavola 12).
L’80% dei viaggi effettuati all’estero ha come destinazione una meta europea. Tale quota scende al 72,9% nel caso delle vacanze lunghe, lasciando spazio alle mete extra-europee nel restante 27,1% dei casi . Tra le mete estere, nel 2010, per la prima volta, la Francia non è il paese più visitato (14,1% dei viaggi all’estero) e cede il primo posto alla Spagna (15,1%). Tra le mete turistiche estere preferite si segnalano anche il Regno unito (7,8%), la Croazia (6,7%) e la Germania (6%). Spagna e Francia si confermano mete principali per le vacanze (rispettivamente 15,6% e 14,3% delle vacanze all’estero), seguite dalla Croazia (7,7%), dal Regno Unito (7,5%) e dall’Austria (5,5%). Per le vacanze brevi la graduatoria vede al primo posto la Francia (19,8%), seguita dalla Spagna quasi a pari merito (19,4%), dall’Austria (11,6%), dal Regno Unito (10,5%) e dalla Svizzera (9,4%). Per le vacanze lunghe, oltre alla Spagna (14,3%), alla Francia (12,6%) e al Regno Unito (6,6%), già principali mete delle vacanze brevi, anche la Croazia (8,8%) e la Grecia (6,8%) sono preferite. Per i viaggi di lavoro Germania e Francia si confermano i paesi più visitati (rispettivamente 15,1% e 13,2%). Fuori dall’Europa, l’Egitto (5,2% dei viaggi all’estero) e i paesi del Magreb (Tunisia-Marocco-Algeria, con il 83,9%) sono le mete più frequentate, principalmente per trascorrere periodi di vacanza (rispettivamente 6% e 4,2% delle vacanze), soprattutto di lunga durata (rispettivamente 7,7% e 5,4% delle vacanze lunghe). La Cina (3,7%) e gli Stati Uniti (2,2%) si confermano le destinazioni più importanti per i viaggi di lavoro.

Meno vacanze in alloggi a titolo gratuito

Rispetto alle diverse tipologie di alloggi privati, le abitazioni di parenti e amici, scelte nel 29% dei viaggi, rappresentano la tipologia di alloggio più utilizzata per trascorrere i soggiorni di vacanza (31,3% delle vacanze), soprattutto se brevi (37,9% delle vacanze brevi). Le abitazioni di proprietà si utilizzano nel 10,9% dei viaggi, specialmente nel caso delle vacanze (12,4% dei soggiorni di vacanza). I soggiorni trascorsi in alloggi in affitto incidono per il 7,7% dei viaggi e sono scelti principalmente in occasione delle vacanze (8,1% delle vacanze), in particolare nel caso dei lunghi soggiorni (11,8% delle vacanze lunghe). Tra le strutture collettive, gli alberghi sono utilizzati nel 40,1% dei viaggi, più per quelli di lavoro (74,9%) che di vacanza (35%). Per questi ultimi, la formula dell’albergo è scelta più per i brevi soggiorni (37,2%) che per i lunghi (33,2%).

Aumentano le vacanze prenotate con internet, calano i viaggi senza prenotazione
Nel 2010 si assiste a un cambiamento nelle modalità di organizzazione del viaggio. La modalità preferita non è più l’assenza di prenotazione (dal 45,8% nel 2009 passa al 39,4% nel 2010), bensì la prenotazione diretta (47,7%), utilizzata prevalentemente per i viaggi di lavoro (58,6%) e per le vacanze lunghe (51,3%). Tuttavia il numero dei viaggi di lavoro prenotati direttamente si riduce del 24,7%, mentre aumenta del 10,1% il numero di vacanze lunghe caratterizzate da questo tipo di prenotazione. Anche il ricorso alla prenotazione tramite agenzia o tour operator, come di consueto più contenuto (11,5%), è più frequente per i soggiorni di vacanza lunga (16,4%) e di lavoro (14%). La quota dei viaggi effettuati utilizzando preventivamente internet per prenotare l’alloggio e/o il trasporto è pari al 28,4%, con un apprezzabile incremento per le prenotazioni delle vacanze (+11,5%), la cui quota passa dal 22,1% nel 2009 al 27,8% nel 2010. L’incremento è ancor più rilevante per le vacanze di lunga durata (+22,3%), con quote che aumentano dal 25,4% nel 2009 al 32,3% nel 2010.

Meno vacanze per visite a parenti o amici
Nel 2010 resta invariata la distribuzione dei viaggi di vacanza per motivazione. Prevale la quota di vacanze effettuate per trascorrere un periodo di riposo, piacere e svago, con il 71,5% sul totale delle vacanze. La percentuale sale al 79,6% se si considerano le vacanze lunghe, mentre scende al 62,3% nel caso delle vacanze brevi. Anche le visite a parenti amici restano molto diffuse, soprattutto in occasione di brevi soggiorni (34,1%), meno per periodi più lunghi (18,3%). Le vacanze per motivi religiosi e quelle per trattamenti di salute rappresentano una parte residuale e si attestano, rispettivamente, all’1,6% e all’1,2%. Così come già osservato nel 2009, anche nel 2010 si manifesta un decremento delle vacanze per far visita a parenti e amici (-17,2%), cui si accompagna anche una riduzione delle vacanze di piacere/svago (-8,8%) e dei soggiorni per motivi religiosi (-22,9%). Tali diminuzioni sono imputabili a variazioni negative riguardanti le vacanze brevi, con l’eccezione delle visite a parenti/amici che subiscono un consistente calo anche per le vacanze lunghe (-19,2%).

L’auto è il mezzo di trasporto più utilizzato
Nel 2010 il principale mezzo di trasporto resta l’auto (64% dei viaggi). L’aereo e il treno si utilizzano, rispettivamente, per il 17% e il 7,8% dei viaggi (Tavola 17). L’auto è più usata per i viaggi di vacanza (67,2% delle vacanze), mentre aereo e treno sono preferiti per i viaggi di lavoro (rispettivamente 33% e 17,9%). Rispetto al 2009, vengono utilizzati meno l’aereo e il treno come principali mezzi di trasporto in occasione di vacanze brevi (rispettivamente -16,2% e -28,1%), nonostante la loro incidenza sul totale delle vacanze brevi rimanga sostanzialmente invariata. Per quanto concerne l’utilizzo del treno, si osserva un calo sul totale dei viaggi (dall’8,5% nel 2009 al 7,8% nel 2010). Per quanto riguarda l’uso dell’auto si registra un decremento (da 65,6% a 64%) dovuto a un minor numero sia di vacanze brevi (-19,2%), sia di viaggi di lavoro effettuati in auto (-25,7%). Da segnalare, inoltre, in controtendenza rispetto al 2009, un aumento di vacanze lunghe con l’utilizzo della nave come principale mezzo di trasporto (dal 2,8% al 4,1%).