Gli accordi firmati si inquadrano nella partnership strategica firmata tra Eni e Gazprom nel 2006, che implica l’impegno delle due società nella realizzazione congiunta di progetti nell’intera filiera del gas, tra i quali l’importante progetto relativo alla costruzione del gasdotto South Stream.
L’Amministratore Delegato di Gazprom, Alexey Miller, e l’Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, alla presenza del Presidente della Federazione Russa, Dimitri Medvedev e del Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, hanno firmato un accordo che pone le basi per la futura cessione a Gazprom da parte di Eni del 50% della quota detenuta da quest’ultima (33,3%) nel consorzio preposto allo sviluppo giacimento petrolifero libico di Elephant, situato nella zona desertica sud occidentale a circa 800 chilometri da Tripoli.
La quota ceduta da Eni a Gazprom è stata valutata circa 170 milioni di dollari. L’accordo sarà firmato nelle sedi competenti e sottoposto per approvazione alle autorità libiche.
Contestualmente, Eni e Gazprom hanno firmato un accordo che impegna le parti a finalizzare entro il 28 febbraio il contratto di compravendita di gas (GSA) che sarà prodotto dai giacimenti siberiani di Severenergia, compagnia partecipata da Gazprom, Eni ed Enel.
Gli accordi firmati si inquadrano nella partnership strategica firmata tra Eni e Gazprom nel 2006, che implica l’impegno delle due società nella realizzazione congiunta di progetti nell’intera filiera del gas, tra i quali l’importante progetto relativo alla costruzione del gasdotto South Stream. La partnership ha inoltre permesso a Eni di fare il suo primo ingresso nell’upstream russo.