I decreti sul federalismo fiscale scontentano Regioni, Province e Comuni. Le prime perche’ non vedono dare attuazione, da parte del Governo, all’accordo di meta’ dicembre scorso che garantiva, tra l’altro, fondi per il trasporto pubblico locale. I Comuni lamentano il mancato accoglimento dei propri emendamenti che, dicono, erano stati in precedenza accolti dallo stesso esecutivo. Per le Province il federalismo, cosi’ come impostato, non assicura le risorse fondamentali per il proprio funzionamento. E queste cose i rappresentanti del mondo delle Autonomie sono andati a dirle alla commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale presieduta da Enrico La Loggia che in audizione ha ascoltato il cosiddetto ‘Comitato dei 12′. Il federalismo fiscale e le risorse sul trasporto pubblico locale ”stanno insieme: Abbiamo siglato un accordo a metà dicembre 2010 che per noi è fondamentale anche per il rapporto con il decreto sul fisco regionale”: cosi’ il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha rappresentato la posizione dei governatori. ”L’accordo – ha evidenziato Errani – non ha ancora avuto seguito da parte del governo. Non possiamo non sottolineare come questo elemento impatti negativamentesulla discussione”. L’accordo, che prevede innanzitutto le risorse per il Trasporto pubblico locale, ma non solo, va insomma realizzato ”altrimenti l’intesa non c’e”’. Le Regioni hanno anche sottolineato la necessita’ di un raccordo tra il decreto sul fisco municipale e quello regionale. Anche il decreto Milleproroghe suscita molte perplessita’ tra i governatori: ”ci sono molte norme caratterizzate da un impianto sostanzialmente a-federale”, ha detto Errani, il quale ha criticato sia la previsione che in caso di calamita’ le Regioni possano aumentare l’aliquota delle addizionali o i tributi propri, sia il fatto che 70 milioni di euro destinati alla sanità torneranno allo stato centrale anche per finanziare le Fondazioni liriche ”che e’ vero devono essere finanziate ma sottrarre soldi alle Regioni e’ inaccettabile”, e’ sbottato Errani. Persino il governatore del Molise, il Pdl Michele Iorio, ha parlato di provvedimento ”ridicolo” a proposito della norma prevista dal Milleproroghe per coprire le calamita’. Dopo l’audizione a Palazzo S. Macuto, ha provato a gettare acqua sul fuoco delle polemiche il governatore del Lazio, Renata Polverini. ”Nessuno ha smentito l’intesa: abbiamo consegnato alla Commissione l’accordo raggiunto con il Governo perche’ e’ una posizione condivisa da tutte le Regioni anche alla luce delle modifiche che aveva subito il decreto dell’Anci rispetto all’accordo sottoscritto, ci e’ sembrato giusto riconsegnarlo”. Decisi a portare a casa il federalismo fiscale regionale sono ovviamente i leghisti Cota e Zaia. Il presidente del Piemonte,intervenendo in audizione, ha assicurato: ”il governo manterra’ gli impegni presi in tema di federalismo fiscale”. ”Siamo al governo per fare il federalismo e lo porteremo a casa”, e’ stato invece il commento del governatore del Veneto, Luca Zaia. Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, ha tentato di trovare un accordo con le Regioni: in sede di Conferenza unificata sara’ ”possibile limare alcune norme relative ai decreti sul federalismo che riguardano regioni e province sui quali non e’ stato raggiunto finora un accordo”. Sul fronte dei Comuni il sindaco di Cosenza e vicepresidente Anci, Salvatore Perugini, ha fatto notare che ”nel testo sul federalismo fiscale che il governo ci ha presentato mancano emendamenti che in precedenza lo stesso esecutivo aveva accolto”. ‘L’autonomia tributaria per le Province, cosi’ come delineata dal decreto attuativo, e’ assolutamente insufficiente sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”, haosservato invece in audizione il vicepresidente dell’Upi, Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, secondo il quale ”le misure del decreto non garantiscono alle Province nemmeno le risorse necessarie per finanziare le funzioni fondamentali”.
Fonte: Confcommercio