In Italia, veterinari, avvocati, sociologi, giornalisti, medici, dottori commercialisti e biologi sono le professioni stanno risentendo maggiormente della crisi con un calo del fatturato del 39% e con la chiusura del 20% degli studi professionali.
La crisi degli studi professionali in Italia è particolarmente significativa se messa a confronto con quella europea. L’indagine presentata oggi a Capri – elaborata da KRLS Network of Business Ethics per il magazine “Contribuenti.it” – nella giornata conclusiva del sesto summit internazionale, al quale hanno partecipato i massimi rappresentanti delle associazioni dei contribuenti dei principali paesi europei, mette in evidenza che nel 2010, in tutti i principali paesi europei, si registra una ripresa: in Francia, + 4,1% del fatturato, +3,2% in Inghilterra, + 2,9% in Germania, + 2,2% in Spagna, + 2,1% in Olanda e + 1,7% in Svezia.
In Italia, invece, le professioni che fanno da trainano e supporto all’economia sono in forte difficoltà. Secondo l’indagine del magazine Contribuenti.it, che ha preso in esame alcuni indicatori economici del 2010 ed incrociato i dati del fatturato, delle prenotazioni, dell’occupazione e delle forniture professionali, nel bel Paese la situazione è davvero preoccupante.
Il settore giuridico–economico (avvocati e dottori commercialisti) è uno dei comparti più colpiti dalla crisi. Nel 2010, il fatturato globale è diminuito del 46% rispetto al periodo precedente, segnando un -38% nelle prenotazioni, un -20% nell’occupazione ed un –59% nelle forniture professionali.
Il settore medico (veterinari, medici e biologi), altro comparto di punta nelle professioni, presenta anch’esso tutti gli indicatori negativi: il fatturato globale, nel 2010, ha segnato un -37% rispetto all’anno precedente, il – 41% nelle prenotazioni, il -24% nell’occupazione ed il – 51% nelle forniture professionali.
Male anche il settore della comunicazione (sociologi e giornalisti). Del 36% la contrazione del fatturato, dell’ 29% le prenotazioni, del 26% l’occupazione e del 52% le forniture professionali.
“Di fronte alla chiusura del 20% degli studi professionali, costituiti prevalentemente da piccoli studi ed al crollo del fatturato” – commenta Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani a conclusione del terzo simposio internazionale – ”è impensabile che il governo non intervenga sostenendo anche il comparto delle professioni, prevedendo per i professionisti misure straordinarie, come il credito d’imposta sugli acquisti e il bonus occupazione per chi assume”.