Si è conclusa il 26 gennaio scorso l’indagine avviata dall’Avcp-Autorità di vigilanza dei contratti pubblici, sulla conformità alla normativa delle gestioni del servizio integrato dei rifiuti tramite procedure di affidamento in house e a società miste da parte degli enti locali. Dei 28 contratti esaminati, 10 dovranno essere riaffidati con procedura ad evidenza pubblica perché hanno violato la normativa in materia di Servizi pubblici locali di rilevanza economica.
I Comuni che dovranno effettuare gare pubbliche per affidare nuovamente i servizi sono: Viterbo, Terni, Grosseto, Pescara (2 contratti), Napoli, Sondrio (2 contratti), Imperia e Varese. Gli enti pubblici che risultano attualmente a norma, molti dei quali perché in regime transitorio e quindi dovranno adeguarsi successivamente (vedi nota tecnica), sono: Torino, Campobasso, Consorzio Priula – Consorzio Treviso tre, Benevento, La Spezia, Vicenza, Alessandria, Treviso, Ancona, Belluno, Biella, Fermo, Livorno, Pordenone, Lucca, Padova, Ferrara, Frosinone.
“Con la delibera n.8 del 2011 – ha dichiarato il presidente Giuseppe Brienza – l’Autorità ha concluso l’indagine conoscitiva che era stata avviata nel 2008 sullo stato di attuazione della normativa in materia di gestione integrata dei rifiuti alla quale hanno collaborato anche le Regioni, i Comuni e le Province.”
Da tale indagine era emerso che su 136 gestioni comunali dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, ben 81 (pari a quasi il 60%) erano state affidate direttamente senza procedura ad evidenza pubblica a società in house o miste. Fra queste ultime l’AVCP aveva aperto una attività di vigilanza, condotta nel rispetto del principio del contraddittorio con i soggetti interessati, su un campione di 28 casi al fine di verificare la legittimità dei relativi affidamenti del servizio da parte dei rispettivi Comuni.
“L’intervento dell’Autorità – ha dichiarato il presidente dell’AVCP, Giuseppe Brienza – è volto a garantire una corretta vigilanza sul rispetto della normativa in materia, in modo da assicurare la continuità del servizio, pur operando in un contesto regolamentare in continua evoluzione. Ciò dovrebbe facilitare – ha aggiunto il presidente – lo sviluppo industriale e competitivo del settore, oltre che una migliore qualità del servizio reso alla collettività ed un’equa remunerazione degli investimenti. In tale quadro – ha concluso Brienza – sono allo studio ulteriori azioni dell’AVCP che mirano ad agevolare uno sviluppo strutturato del mercato dei servizi integrati dei rifiuti.”