“E’ una grande soddisfazione. La conferma del Tar del divieto di commercializzazione dei sacchetti in plastica, difende le ragioni dell’ambiente e di chi, come Legambiente, si è battuto per difendere una legge innovativa che pone l’Italia all’avanguardia rispetto al grave problema dell’inquinamento causato dalla plastica dispersa”.
Così Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, commenta la decisione del Tar del Lazio di respingere la richiesta con cui l’Unionplast e quattro aziende produttrici sollecitavano la sospensione del provvedimento introdotto dalla Legge Finaziaria 2007 che mette al bando gli shopper in plastica tradizionale a partire dal primo gennaio scorso. Legambiente, infatti, era intervenuta ‘ad opponendum’ contro il ricorso dei produttori di plastica, sostenendo le ragioni del Ministero dell’Ambiente.
“Aver introdotto questo divieto – aggiunge Ciafani – ci colloca, in Europa e nel mondo, tra i Paesi più virtuosi proprio perché si tratta di una norma dalla grande valenza ambientale, soprattutto per un paese come l’Italia, dove si consuma addirittura il 25% dei sacchetti commercializzati nei 27 Stati membri e che si affaccia sul Mediterraneo, uno dei mari più colpiti dall’inquinamento da plastica come testimoniano i tanti rapporti dell’Unep su questo problema”