Istat: in Italia 1 famiglia con stranieri su 3 vive in condizioni di povertà

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Alla fine del 2009 i cittadini stranieri residenti in Italia sono 4 milioni e 235 mila, pari a circa il 7 per cento della popolazione totale; le famiglie in cui è presente almeno uno straniero ammontano invece a 2 milioni e 74 mila (8,3 per cento). Inoltre, la quota di famiglie miste (composte sia da italiani, sia da stranieri) sul totale di quelle con stranieri – un indicatore del grado di integrazione nella comunità autoctona – è pari al 22,6 per cento. A renderlo noto è l’Istat che fa il quadro del disagio economico vissuto dalle famiglie con stranieri in Italia.
Secondo l’Istituto di Statistica, le famiglie con stranieri risiedono prevalentemente nel Nord-ovest (32,9 per cento), nel Centro (27,3 per cento) e nel Nord-est (24,3 per cento) e sono composte da individui più giovani rispetto alle famiglie di soli italiani (l’età media è di 30 anni, contro 43). Inoltre, sebbene la dimensione media di queste famiglie non sia molto diversa da quella delle famiglie di italiani (2,44 contro 2,38), si tratta più frequentemente di persone sole (35,5 per cento contro 30,9 per cento) e di famiglie composte da cinque componenti o più (9,1 per cento, contro 4,7 per cento).
La maggioranza delle famiglie con stranieri vive in affitto o subaffitto (58,7 per cento dei casi, contro il 16 per cento delle famiglie composte solamente da italiani), e il 23,1 per cento vive in abitazioni di proprietà (contro il 71,6 per cento delle famiglie italiane). Quasi una famiglia su cinque dispone dell’alloggio in uso gratuito o usufrutto (contro il 12,5 per cento), messo a disposizione dal datore di lavoro in oltre il 60 per cento dei casi.
Rispetto alle famiglie di italiani, le famiglie con stranieri si trovano più spesso in condizioni di grave deprivazione abitativa, ovvero in una condizione di sovraffollamento unita ad almeno un altro grave problema abitativo (nel 13,3 per cento dei casi, contro il 4,7 per cento). Le famiglie di stranieri, tuttavia, dichiarano con minore frequenza di avere problemi relativi alla zona di residenza (ad esempio, la presenza di inquinamento è lamentata dal 12,3 per cento contro il 21,1 per cento delle famiglie di italiani); ciò sembra suggerire che le loro aspettative circa le condizioni di vita da realizzare nel nostro Paese siano meno elevate rispetto a quelle delle famiglie italiane, e comunque preferibili a quelle conosciute nel paese di origine.
Le famiglie con stranieri dispongono di beni durevoli in misura più limitata rispetto alle famiglie composte solamente da italiani. Il divario è contenuto per beni come il frigorifero, la televisione, il telefono e la lavatrice (ne dispone oltre il 90 per cento delle famiglie), anche se è frequente il caso in cui l’utilizzo è in condivisione con altre famiglie. Molto meno diffusa rispetto alle famiglie di italiani è la disponibilità di un’automobile (61,2 per cento, contro 78,9 per cento) e della lavastoviglie (22,8 per cento e 42,3 per cento).
Le condizioni di deprivazione materiale riguardano circa un terzo delle famiglie con stranieri (il 34,5 per cento), contro il 13,9 per cento delle famiglie composte solamente da italiani. Il divario è più rilevante nelle regioni del Nord e del Centro rispetto alle regioni del Mezzogiorno. Inoltre, tra le famiglie con stranieri l’intensità della deprivazione risulta più marcata: il 53,4 per cento delle famiglie deprivate lo è in maniera grave contro il 43,2 per cento delle famiglie italiane.
Quasi un quarto delle famiglie con stranieri (il 23,4 per cento) si è trovato in arretrato almeno una volta negli ultimi 12 mesi con il pagamento delle bollette, contro l’8,3 per cento delle famiglie italiane. Tra quelle che vivono in affitto, oltre una famiglia su quattro (26,3 per cento) ha dichiarato di essere stata in arretrato con il pagamento del canone (contro il 10,5 per cento di quelle italiane). Inoltre, le famiglie con stranieri si trovano più spesso in difficoltà nel far fronte alle spese quotidiane necessarie (ad esempio, il 28,1 per cento non ha avuto i soldi per i vestiti necessari contro il 15,9 per cento delle famiglie di italiani) e nell’incapacità di far fronte a spese impreviste di importo pari a 750 euro (64,9 per cento, contro 31,4 per cento).
Nelle situazioni di difficoltà, le famiglie con stranieri hanno potuto contare su qualche forma di aiuto economico (nel corso dei 12 mesi precedenti l’intervista) nel 24,7 per cento dei casi, contro il 14,5 per cento delle famiglie di soli italiani. Infine, tra le famiglie che hanno ricevuto aiuto, quelle di italiani vengono aiutate con maggiore frequenza dai genitori o dai suoceri (nel 58,8 per cento dei casi), mentre quelle con stranieri ricevono più frequentemente aiuti dalla rete di amici (nel 41,5 per cento dei casi).