Derivati Unicredit: l’Adusbef si costituisce parte civile del processo

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“Alessandro Profumo e altri 27 dirigenti della banca milanese , continuano a godere di inaccettabili privilegi,come dimostra la frettolosa smentita della Procura di Bari ed il silenzio tombale di certa stampa servile, perché collusa con le banche,i banchieri ed i loro loschi interessi”. Lo dichiara l’Adusbef-Associazione difesa itenti servizi bancari e finanziari, in merito alla vicenda che ha coinvolto l’ ex amministratore delegato di Unicredit nell’ inchiesta sul rapporto intercorso tra la società pugliese Divania e l’ istituto di credito, relativo alla sottoscrizione di derivati avariati, assieme al gruppo Unicredit. Secondo l’Associazione dei consumatori “l’anticipazione del settimanale l’Espresso dell’articolo su una corposa inchiesta affidata da circa due anni al pm Isabella Ginefra, dove vengono ipotizzati i reati di associazione per delinquere, estorsione, truffa e appropriazione indebita a carico della catena di comando di Unicredit, dagli “ingegneri finanziari” che hanno strutturato i derivati avariati (Ubm) ai “venditori” (Ubi), tra i quali ci sono vecchie conoscenze degli imprenditori strozzati (anche loro indagati) come Luca Fornoni e Davide Mereghetti, già collocati da Bankitalia nel doppio ruolo di “artefici dei derivati” e “superiori gerarchici di tutta la rete commerciale”, non è stata ripresa da quasi nessun quotidiano economico, che in tal modo conferma il collateralismo servile con la banca Unicredit.
L’ indagine avviata dalle denunce di imprenditori coraggiosi, come il titolare di Divania, Francesco Saverio Parisi, e Rocco Ziino, ridotti sul lastrico dai signori banchieri, il primo costretto a licenziare 430 dipendenti,il secondo alla bancarotta della sua società ‘Tre Zeta Plast’, leader nel settore edilizio e termoidraulico, passata nel giro di due anni da un fatturato di sei milioni di euro al fallimento,che ha raccontato il suo calvario in un libro dal titolo ‘Bang Bank, conti bancari in giallo’, deve andare avanti senza guardare in faccia ai potenti,e proprio per questo Adusbef ha dato mandato all’avv. Antonio Tanza del foro di Lecce,per chiedere la costituzione di parte civile al processo penale contro questi bankster.
Adusbef,dopo aver denunciato i derivati avariati di Unicredit, è sempre stata vicina alle vittime dei prodotti derivati,emessi dai bankster per finanziare stipendi e stock option di lorsignori banchieri,con sistemi di sofisticata ingegneria algoritmica che portavano le banche a guadagni certi con calcoli probabilistici di matematica finanziaria vicini al 90%,mentre i contraenti, quando andava bene,avevano probabilità di copertura dei rischi che erano costretti ad assumere, pari ad una percentuale anche inferiore al 10%,è già stata ammessa parte civile al processo che si sta celebrando a Milano sugli allegri swap appioppati al Comune di Milano.
Adusbef che attende fiduciosa sentenze esemplari dai magistrati che indagano sui derivati avariati di Unicredit ed altre banche alla sbarra in numerose Procure della Repubblica, nei processi a carico di banchieri che dopo aver costretto floride imprese a chiudere ed enti locali ad iscrivere perdite per miliardi di euro, devono cominciare a pagare il conto, si augura che non ci siano state interferenze nella frettolosa nota emessa ieri sera dal Procuratore di Bari in merito all’ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, che –come conferma l’Espresso- è stato effettivamente indagato dalla Procura di Bari nell’inchiesta sui derivati della società Divania, la cui posizione di indagato potrà essere eventualmente stralciata solo dal Gip,e non da un comunicato stampa del Procuratore”.