Per l’8 marzo un giro d’affari di oltre 300 milioni

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Quasi la metà delle donne ama essere festeggiata, ma solo una su tre celebrerà veramente l’8 marzo. E poco importa che sia anche martedì grasso. In ogni caso, più di otto milioni di italiani festeggeranno la doppia ricorrenza muovendo un giro di affari di oltre 300 milioni di euro. E’ quanto emerge dalle indagini Axis per conto di Fipe. Il 48% delle donne ama essere festeggiato con dei fiori (19%), a cena fuori (18%) o con un dopo cena. Il 33% che festeggerà lo farà condividendo la giornata assieme alle amiche. Quasi tutte, l’83%, con una cena dedicata in casa, propria o di amiche, o fuori casa (5,6 milioni) con percentuali sopra la media fino a 45 anni e un picco tra le 55-64enni. A festeggiare saranno soprattutto le ultra quarantenni: andranno quasi tutte al ristorante o comunque in un altro pubblico esercizio per il dopo cena, magari già conosciuto da qualche componente del gruppo, per parlare di vita privata, famiglia e lavoro. Tra coloro che usciranno a cena, i due terzi sceglieranno di andare fuori casa privilegiando un locale di fiducia. I menù speciali non sembrano avere grande capacità di attrazione visto che solo il 7,5% sceglierà un locale che li propone. La spesa si aggirerà orientativamente su una trentina di euro a testa, senza particolari variazioni per età o zona geografica, per un valore complessivo stimabile in 175 milioni di euro. Poco meno di due milioni di donne festeggeranno l’8 marzo con un dopocena (circa 20 euro) in uno dei tanti locali serali o discoteche. In questo caso la spesa totale è stimata in 36 milioni di euro. “L’Italia – commenta Lino Stoppani, presidente Fipe – si sta riprendendo da un periodo difficile. E’ positivo vedere che si sceglie sempre il ristorante per festeggiare. La donna ricopre nella scelta un ruolo fondamentale e riuscire a intercettare il suo desiderio vuol dire aver trovato la strategia vincente. E al di là di questo, va anche apprezzato che nel settore ci sia una fortissima componente di occupazione femminile”. Ma c’è anche una buona fetta di donne che dedichera’ l’8 marzo alla famiglia – complice anche la sovrapposizione con l’ultimo giorno di carnevale – magari portando fuori i bambini mascherati (17%) o cucinando o acquistando qualcosa di tipico (18,5%). Che infatti si chiamino frappe, chiacchiere, cenci o frittelle, conta che il 42% degli italiani prepara in casa (come ogni anno) i dolci tipici della festa che fu dei folli. E anche chi ha poco tempo a disposizione o poco talento ai fornelli, a quei dolci non rinuncia a costo di comprarli fuori (34%). E l’occasione potrebbe essere quella di una manifestazione folcloristica che piace a ben il 55% degli italiani (soprattutto al Sud e nelle Isole) e a cui parteciperà il 41%. Ma carri e sfilate o piacciono o non piacciono. Infatti se il 44,5% dichiara di non amarli, il 54,5% è convinto che non parteciperà a questo genere di evento. Ma quelli che decideranno di uscire, secondo l’indagine, lo faranno divertendosi fino alla fine della giornata. Infatti il 77% di costoro sarà fuori a cena in un locale già frequentato, dove capita, a casa di amici o anche partecipando a una serata a tema con una spesa media di 37 euro a persona. Bandite invece le ore piccole per 54,5% degli italiani. Chi non uscirà di casa per la cena festeggerà comunque dentro una casa o in un pub o una discoteca con una spesa media di 25 euro per un totale di spesa pari a 90 milioni di euro.