Favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di famiglia attraverso la modulazione della flessibilità dell’orario di lavoro e un’azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato ieri sera al ministero del Lavoro a Roma, e firmato da tutte le parti sociali, Cgil compresa.
In particolare, l’accordo prevede l’introduzione di regimi di orario di lavoro modulati su base semestrale o annuale a fronte di impegni contrattuali per la conciliazione. Nel testo si sottolinea l’importanza della necessità di “incentivare un maggiore e migliore utilizzo su base volontaria e compatibilmente con le esigenze aziendali, del telelavoro e di tipologie contrattuali come part time, lavoro ripartito, lavoro intermittente”. Il documento inoltre sottolinea che “le politiche aziendali di conciliazione possono beneficiare delle misure fiscali di detassazione del salario di produttività”. Tra i diversi punti previsti dall’intesa: la possibilità per il lavoratore padre e la lavoratrice madre, di beneficiare, entro i primi tre anni di vita del bambino, di particolari forme di flessibilità di orario in entrata e in uscita. Inoltre, è prevista la trasformazione temporanea del rapporto di lavoro a tempo pieno in tempo parziale, per i primi 5 anni di vita del bambino o in caso di particolari esigenze di cura per genitori o altri familiari.
Nell’intesa sulla conciliazione, trovano spazio anche le garanzie del mantenimento non solo del posto, ma anche delle mansioni, per la lavoratrice che si assenta per maternità. L’accordo, infatti, prevede l’impegno, al rientro dalla maternità, di assegnare alla lavoratrice le stesse mansioni che svolgeva in precedenza oppure mansioni che non vanifichino la professionalità e l’esperienza già acquisite. Altra agevolazione prevista è la possibilità di utilizzare i permessi accantonati in flessibilità individuale o ‘banca ore’, possibilità da attribuirsi in via prioritaria ai lavoratori con oggettive esigenze di conciliazione.
Inoltre, i genitori di bambini in età fino a 24 mesi, potranno accantonare e utilizzare una ‘banca ore’, con le ore straordinarie. E, ancora, l’opportunità di usufruire di un orario di lavoro ‘concentrato’, ossia un orario ‘continuato’ dei propri turni giornalieri, e nuove competenze agli enti bilaterali in materia di conciliazione.
Tra i firmatari dell’accordo anche Rete Imprese Italia (Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti) che sottolinea l’importanza dell’iniziativa. “E’ indispensabile – sottolinea in una nota – accompagnare le imprenditrici verso la ripresa economica e contemporaneamente costruire un sistema di welfare che permetta alle donne di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità, sostenendole nell’impegno personale di cura della famiglia”.