«Le novità finanziarie contemplate dalla Legge di stabilità 2011 investono più che mai il commercialista nel ruolo di difensore degli interessi del contribuente. La nuova manovra introduce infatti interventi pesanti sul patrimonio dei singoli privati e delle imprese». Le parole del presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec) di Catania Margherita Poselli motivano la massiccia presenza e il forte interesse dei professionisti catanesi presenti allo Sheraton Hotel di Catania, al convegno sulla “Manovra finanziaria 2011 e novità accertamento e controllo”, coordinato dal consigliere dell’Odcec Ct Maurizio Stella.
Una legge che – come ha spiegato il presidente Poselli – «permette al Fisco, tra i diversi interventi, di accedere ai dati bancari del contribuente prima che il processo tributario sia terminato, avallando la possibilità di bloccare il patrimonio dei beni anche quando le ragioni che hanno causato ciò dovessero in seguito venire meno». O ancora, è previsto un provvedimento che, per effetto dell’obbligo delle comunicazioni telematiche delle operazioni sopra i 3mila euro, impone il confronto tra le spese di una famiglia e il reddito dichiarato dalla stessa.
Un lotta all’evasione fiscale o un’ingerenza esasperata da parte dello Stato? «In realtà la nuova legge finanziaria si basa sull’esigenza di coprire un buco di gettito dell’Erario – ha affermato il rappresentante del Consiglio nazionale dei Commercialisti presso la F.E.E. (Foundation for Environmental Education) di Bruxelles Ernesto Gatto – il susseguirsi continuo di adempimenti, spesso ridondanti, moltiplica le formalità burocratiche e di conseguenza le sanzioni da esse derivanti, cioè si paga più per errori involontari piuttosto che per evasione». Secondo Gatto ciò «rischia di generare comportamenti ancora più elusivi, poiché gli strumenti fiscali rivolti alla massa e non adattati ai singoli casi creano ancora più contenzioso. Potrebbe succedere dunque, con queste norme, che per il matrimonio della figlia – un esempio tanto classico quanto eloquente – il padre si accordi con il ristoratore per non dichiarare l’ingente spesa del ricevimento pur di non farla comparire nella dichiarazione».
Lontano da ogni polemica, la categoria dei commercialisti, sia a livello nazionale che locale, è costretta ad aggiornarsi e applicare le nuove norme quando invece «potrebbe apportare il proprio e importante contributo professionale ai tavoli tecnici» hanno affermato in comunione d’intenti Poselli, Gatto e il docente della Scuola Superiore di Economia e Finanza Carlo Nocera, altro relatore del convegno intervenuto sul tema dell’esecutività degli avvisi di accertamento.
In altre parole, in quanto mediatori per eccellenza nel rapporto tra Stato e cittadini, i commercialisti potrebbero garantire gli interessi dei contribuenti e la concreta utilità della norma per le risorse dello Stato, prima ancora che questa venga varata e non successivamente come avviene adesso.
Le attività dell’Odcec di Catania continuano venerdì 18 marzo, con il convegno su “I servizi telematici nei rapporti con il Fisco”, che si svolgerà a partire dalle 9.30 allo Sheraton Hotel di Catania (via Antonello da Messina 45, Acicastello).
Il presidente Margherita Poselli – dopo il proprio saluto e quello del direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Catania Roberto Sciuto – coordinerà gli interventi del direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate Sicilia Castrenze Giamportone, del Capo ufficio gestione tributi della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate Sicilia Santo Giunta, del Vice Presidente dell’Ordine catanese dei Commercialisti Roberto Cunsolo.