A gennaio 2011 le esportazioni registrano una crescita congiunturale del 4,3%, particolarmente rilevante verso i paesi extra Ue (+8,9%), superiore a quella delle importazioni (+2,8%). A renderlo noto è l’Istat che pubblica i dati relativi al commercio estero italiano. Secondo l’Istituto, la crescita tendenziale è molto sostenuta per entrambi i flussi e più intensa per le importazioni (+31,3%) rispetto alle esportazioni (+25,1%). Il più ampio incremento tendenziale dei valori importati è interamente spiegato dalla dinamica più sostenuta dei valori medi unitari (+14,2%) rispetto alle esportazioni (+8,7%), mentre l’aumento dei volumi è pari a circa il 15% sia per l’import, sia per l’export.
Il persistente disavanzo commerciale peggiora ulteriormente, passando da 4 miliardi di gennaio 2010 a 6,6 miliardi di gennaio 2011. Il comparto energetico registra, a gennaio 2011, un consistente ampliamento del disavanzo (-5,8 miliardi rispetto a -3,9 di gennaio 2010), contribuendo per oltre due terzi all’incremento del deficit complessivo. I beni strumentali (+28,8%) registrano la più alta crescita tendenziale delle esportazioni manifatturiere e fanno registrare un saldo attivo di 1,7 miliardi.
Per i prodotti intermedi si rileva una crescita tendenziale delle importazioni (+52,6%) nettamente più ampia di quella delle esportazioni (+27%) ed un deficit commerciale pari a 2,3 miliardi. I prodotti più dinamici alle esportazioni sono il coke e prodotti petroliferi raffinati (+64,5%), i mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+55,6%), gli autoveicoli (+35%) e i metalli (+30,7%).
Le vendite di mezzi di trasporto (eccetto autoveicoli) negli Stati Uniti, di metalli verso Germania e Svizzera, e di prodotti petroliferi raffinati verso la Spagna guidano la crescita delle esportazioni. Il petrolio greggio e gas naturale dai paesi Opec e i computer e apparecchi elettronici ed ottici dalla Cina forniscono il maggior impulso alla crescita delle importazioni.