Ocse: in italia record di pensionati

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Tra i paesi Ocse, l’Italia ha speso la quota più elevata del reddito nazionale in pensioni (il 14,1 % del Pil rispetto al 7,0% della media dell’Organizzazione), ma le riforme intraprese negli ultimi anni si tradurranno in una riduzione delle prestazioni pensionistiche future e nell’aumento dell’età pensionabile. In ogni caso, per garantirne il successo, è fondamentale migliorare i tassi di partecipazione dei lavoratori di età superiore ai 60 anni.
E’ quanto emerge nella sezione dedicata al nostro paese del ‘Rapporto sulle Pensioni 2011’ dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Come in altri paesi demograficamente anziani, evidenzia l’Ocse, “in Italia la spesa pensionistica rappresenta una proporzione importante della spesa pubblica totale: 29,4% nel 2007”.
Nel documento si ricorda che “in Italia la popolazione sta invecchiando molto rapidamente” e ”le proiezioni demografiche mostrano che questa tendenza continuerà. L’invecchiamento è guidato dai tassi di fecondità relativamente bassi (attorno a 1,4 figli per donna rispetto alla media Ocse di 1,7 figli per donna) e un’elevata speranza di vita sia alla nascita che all’età pensionabile. Il numero delle persone in età lavorativa per ogni persona di età superiore ai 65 anni, dovrebbe scendere a 1,5 nel 2050″. I tassi di partecipazione delle persone nella fascia di età 55-69, sono relativamente bassi rispetto alla media Ocse.

Fonte: Adnkronos