Codacons: le nuove buste di plastica più piccole del 30% e costano il doppio

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Come noto, dall’1 gennaio 2011 è stata vietata anche nel nostro paese la produzione e la commercializzazione di sacchetti per la spesa non biodegradabili – ossia le famose buste di plastica finora viste nei supermercati – poichè inquinanti e quindi pericolosi per l’ambiente. L’Italia, sulla base delle disposizioni contenute nella Finanziaria del 2007, ha così dato seguito alla direttiva comunitaria EN 13432. Si tratta di una direttiva che definisce in modo chiaro cosa si intende per imballaggio biodegradabile, e i concetti di biodegradabilità e compostabilità.
Tuttavia il provvedimento, ottimo per l’ambiente, si è trasformato – stando alle migliaia di segnalazioni ricevute dal Codacons – in una colossale fregatura per i consumatori italiani. In base ad una indagine pubblicata oggi sul blog www.carlorienzi.it , infatti, emerge come le nuove buste della spesa siano mediamente più piccole del 30% rispetto ai vecchi sacchetti di plastica, e il loro costo si sia quasi raddoppiato, passando da una media di 5-6 centesimi di euro ad un prezzo che varia tra i 9 e i 10 centesimi di euro cadauna.
Non solo: gli utenti denunciano come le nuove buste siano anche poco resistenti, ed emanino un odore sgradevole.
Ma il blog del presidente Codacons www.carlorienzi.it fornisce anche dei numeri interessanti: in Italia si utilizzano mediamente 20 miliardi di buste all’anno, ossia 300 sacchetti a cittadino. Ciò equivale – considerando i prezzi medi sopra citati – ad una spesa procapite che se nel 2010 era pari a 15/18 euro annui, a partire da quest’anno sarà pari a 27/30 euro su base annua, ossia un rincaro compreso tra il 66% e l’80%. Un business che da solo vale la bellezza di 2 miliardi di euro all’anno!! Se poi consideriamo che le buste sono più piccole e meno resistenti – si legge ancora – la spesa annua a cittadino arriverà a quota 50 euro.
Da qui nasce l’iniziativa lanciata dal Codacons attraverso il blog www.carlorienzi.it “BOICOTTIAMO LE BUSTE DELLA SPESA’: si tratta di rincari inaccettabili e ingiusti, considerato che i sacchetti della spesa che riportano il marchio del supermercato dovrebbero essere gratuiti per i consumatori – si legge sul blog – Di qui l’invito a tutti i cittadini a boicottare le buste della spesa, portandosi direttamente da casa sportine, sacchetti di tela, borse e qualsiasi altro involucro capace di contenere la nostra spesa, così da evitare di regalare soldi alla grande distribuzione, difendere l’ambiente e ottenere a fine anno un risparmio non indifferente, costringendo al tempo stesso i supermercati a rivedere la loro folle politica.