Consob condannata a favore dei risparmiatori truffati

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“L’attività della pubblica amministrazione, ed in particolare della Consob, ente pubblico di garanzia di controllo e vigilanza sul mercato dei valori mobiliari e sulla raccolta finanziaria del risparmio, deve svolgersi nei limiti e con lo esercizio dei poteri previsti dalle leggi speciali che la istituiscono, ma anche della norma primaria del neminem laedere, in considerazione dei principi di legalità imparzialità e buona amministrazione dettati dallo art. 97 della Costituzione in correlazione con lo art. 47 prima parte della Costituzione; pertanto la Consob è tenuta a subire le conseguenze stabilite dall’art. 2043 c. c. atteso che tali principi di garanzia si pongono come limiti esterni alla sua attività discrezionale, ancorché il sindacato di questa rimanga precluso al giudice ordinario. L’illecito civile, per la sua struttura, segue le comuni regole del codice civile anche per quanto concerne la cd imputabilità soggettiva, la causalità, l’evento di danno e la sua quantificazione. (cfr. Cass. 2001 n.3132; 2001 n.12672; 2003 n.1191 e vedi Cass. SO 9 marzo 2007 n.5396 sui poteri di controllo e di autonomia della CONSOB)”. E’ questo il principio sancito dalla sentenza n° 6681/2011 della 3° Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione – Mario Rosario Morelli (Presidente) e Giovanni Battista Petti (Relatore).
“La decisione della Cassazione stabilisce un principio importante, che conferma quanto il Codacons sostiene da tempo: chi ha il dovere di controllare e non lo fa, o lo fa male o tardi, è corresponsabile dei danni prodotti ai cittadini”. Così il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, commenta la sentenza con cui la Corte di Cassazione ha confermato la condanna della Consob a risarcire un gruppo di risparmiatori truffati da una Società di intermediazione mobiliare,sulla quale l’autorità di controllo era intervenuta, troppo tardi, a sospenderne l’attività.
“Grazie a questa pronuncia, ora la Consob potrà essere chiamata a risarcire in tribunale i risparmiatori incappati in truffe finanziarie, o che hanno perso i risparmi di una vita in crac e titoli spazzatura, ogni qualvolta vi sia stata carenza di controllo e di intervento da parte dell’ente” conclude Rienzi.

Fonte:Trend online