Electrolux: tutelati 6000 addetti, Romani: “Governo al fianco di imprese e lavoratori”

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Con la firma del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi si e’ conclusa positivamente, presso il dicastero di via Veneto, la complessa vertenza del gruppo Electrolux.
L’accordo siglato prevede la riorganizzazione del gruppo multinazionale di elettrodomestici, tutelando il posto di lavoro a oltre 6000 persone. Per altre 600, in accordo con le sigle sindacali, si attuera’ una progressiva riduzione occupazionale. L’accordo prevede inoltre un forte impegno societario al mantenimento di tutti gli stabilimenti italiani, con lo scopo di valorizzare sia le produzioni tradizionali che professionals.

I problemi occupazionali di Electrolux, che avevano generato un aspro conflitto sindacale durante la vertenza, sono stati risolti con una gestione innovativa che, attraverso un intelligente utilizzo degli orari di lavoro, ha consentito di evitare licenziamenti e riduzioni traumatiche.
“Ancora una volta la determinazione del Governo, insieme all’impegno delle parti sociali, ha consentito la soluzione positiva di una vertenza lunga e difficile”. Cosi’ il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, che ha seguito fin dall’inizio la vicenda Electrolux. “Abbiamo creato le condizioni – ha proseguito Romani – affinché una grande azienda di elettrodomestici, che impiega migliaia di persone, abbia potuto confermare la propria presenza produttiva in Italia, mantenendo anche anche i centri di eccellenza e di sviluppo di prodotti e componenti tecnologicamente avanzati. E’ un altro segno tangibile e concreto di come il Governo Berlusconi stia tutelando l’industria italiana, restando al fianco di imprese e lavoratori” ha concluso Romani.

L’intesa, raggiunta presso il Ministero dello Sviluppo a Roma, verra’ sottoposta al referendum dei lavoratori il 29 marzo, mentre il 31 e’ previsto un nuovo incontro sempre in sede ministeriale, per la sottoscrizione dell’accordo sulla cassa integrazione che riguarda 600 lavoratori.