Contribuenti.it: rimborsi fiscali, Italia lumaca

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Lo Stato si conferma un pessimo e tardo pagatore. Le Amministrazioni finanziarie in Italia impiegano mediamente 14,1 anni per rimborsare le imposte, contro una media europea di 12 mesi.
E’ questa la sintesi della nuova inchiesta condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, che sarà prossimamente pubblicata su “Contribuenti.it Magazine”.
Secondo la classifica stilata da KRLS Network of Business Ethics, l’Italia si aggiudica il ‘primato mondiale’ per la lentezza nei rimborsi fiscali con 14,1 anni, seguita dalla Turchia (4,2 anni), dalla Grecia (3,8 anni), dalla Spagna (2,3 anni), dalla Francia (1,6 anni), dall’Inghilterra i (1,2), dalla Germania (0,8 anno), dall’Austria (0,4 anni), dagli Usa (0,2 anni) e dal Giappone (0,1).
Tra i contribuenti maggiormente penalizzati in Italia dai mancati rimborsi fiscali figurano quelli residenti nelle regioni del Sud: Campania al primo posto, seguita dalla Puglia e Calabria. A seguire Lazio, Liguria, Basilicata, Molise, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Valle d’Aosta, Toscana, Piemonte, Marche, Abruzzo, Sicilia, Trentino Alto Adige, Veneto e Lombardia.
Non fa sconti a nessuno, neanche ai terremotati dell’Abruzzo. Fa impressione il tempo il attesa dei terremotati italiani, 12,8 anni, contro il mese di attesa dei terremotati giapponesi. Tutto questo accade perché le Amministrazioni finanziarie, dopo 11 anni, non ha ancora dato attuazione all’art. 8 dello Statuto del contribuente, in dispregio della Carta Costituzionale.
“Per esigenze di cassa non si può sempre far leva sui rimborsi fiscali – afferma Vittorio Carlomagno, presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani – I fondi recuperati dalla lotta all’evasione fiscale debbono essere utilizzati per ripianare i debiti che lo Stato ha nei confronti dei contribuenti”.
“Agiremo innanzi alle Corti di giustizia europee per far valere i diritti dei contribuenti italiani – continua Carlomagno – Solo l’Europa forte, che metta al centro i diritti dei contribuenti, può far rinascere l’economia in Italia. Urge un’armonizzazione fiscale in modo che, quanto prima, in tutta Europa, la tassazione possa essere omogenea – conclude Carlomagno – e i rimborsi fiscali possano essere erogati con gli stessi tempi e modalità”
In attesa di seri provvedimenti, l’Associazione Contribuenti Italiani annuncia nel mese di maggio “Tea Parties” in tutta Italia, come in America, per promuovere una legge che impone alle Amministrazioni finanziarie di pagare entro 60 giorni, oltre i quali si applicano sanzioni ed interessi, gli stessi che applicano le esattorie ai contribuenti morosi.