Agricoltura, Polverini: sostegno alle aziende per formazione e sicurezza

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“L’agricoltura è un settore strategico che può spingere l’economia del Lazio”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, a Viterbo in occasione della presentazione della campagna “Nel Lazio il lavoro Vo.La – Voucher Lazio”, promossa dagli assessori al Lavoro e formazione, Mariella Zezza e all’Agricoltura, Angela Birindelli, per la promozione all’utilizzo dei voucher in agricoltura. Un progetto finalizzato all’emersione del lavoro irregolare, al rilancio occupazionale del settore agricolo, al supporto dei giovani delle fasce più deboli di lavoratori, nella costruzione di un futuro previdenziale e assicurativo. “La formazione e la sicurezza in questo comparto sono due elementi importanti – ha aggiunto Polverini – e colgo l’occasione per annunciare che per la formazione in agricoltura ai 675mila euro confermati per il 2010 arriveranno nel 2011 altri 2 milioni di euro”. Il progetto Vo.La prevede il rimborso regionale del costo di 1 voucher ogni 10 acquistati da datori di lavoro che utilizzano lavoratori occasionali residenti e domiciliati nel Lazio. I voucher possono essere acquistati da imprenditori e privati cittadini per pagare prestazioni e servizi. Un voucher è composto da 7,50 euro di compenso per la prestazione e 2,50 euro di contributi assicurativi Inail e previdenziali Inps. “I buoni – ha detto Birindelli – rappresentano un’opportunità sia per le aziende, che possono acquisire prestazioni perfettamente in regola e in sicurezza, sia per i lavoratori appartenenti alle fasce più deboli. I beneficiari sono infatti giovani fino a 25 anni, i pensionati, le casalinghe i lavoratori part-time, gli extracomunitari con permesso di soggiorno. Ne potranno beneficiare anche i disoccupati, i lavoratori in cassa integrazione o in mobilità”. L’assessore Zezza ha le linee di indirizzo dell’impegno della Regione nel campo della formazione nel settore agricolo: formazione di tutte le professionalità impegnate nella filiera agroalimentare; formazione per la riconversione di figure professionali espulse da altri settori produttivi; formazione finalizzata all’innovazione aziendale, anche attraverso l’utilizzo di nuove figure professionali (consulenti junior in agricoltura come agronomi, enologi, esperti in zootecnia). ”Vogliamo contribuire – ha concluso Zezza – a costruire una classe di ‘colletti verdi’, assegnando contributi da 30 a 90mila euro per promuovere l’imprenditoria agricola, e figure professionali in grado di elaborare progetti imprenditoriali in agricoltura con contributi fino a 45mila euro”.